da Mario Privitera
“Gli intellettuali della sinistra si sarebbero scandalizzati se il pirlotto avesse bruciato Mein Kampf?” Io, per esempio, si e come! Bruciare un libro è altrettanto idiota che venerare un santino di Gesù Cristo. Sempre di incolpevole carta si tratta.
da Massimiliano De Simone.
In Italia la rivoluzione non si fa perché pare brutto.
da Sandra Bardin
Caro Claudio, io non avrei messo la trappola, quindi la questione non si pone. Prenditi un gatto: basta la sua presenza a scoraggiare i topi, sai? E se poi il micio ti porta una pantegana morta in dono, sarà lui a porsi la questione morale.
Caro Claudio, se hai messo una trappola in giardino che cosa ti aspettavi di trovarci? La scarpina di Cenerentola? Già la trappola è una delle armi più obbrobriose, almeno uccidesse subito quel che capita nelle sue ganasce, invece tortura orribilmente, da te non me l’aspettavo. Di solito ti seguo con piacere, ma stavolta la tua domanda è capziosa e ipocrita. Sì, anche per un’animalista come me la contraddizione tra animali d’affezione, intoccabili, e animali da ammazzare (in quanto fornitori di cibo o “nocivi”) resta insanabile, almeno oggigiorno. Spero che in futuro si riuscirà a toglierci dall’apice della catena alimentare, il che vuol dire dalle leggi naturali: la Natura, secondo Woody Allen, è un’orribile self service. Ciò detto, almeno ammazziamo le bestie senza farle soffrire.
Vorrei capire come avresti risolto tu il problema di fronte ad una famiglia di topi che attenta alla tua dispensa. Io ho messo una trappola e di fronte ad un topino che mi guardava perplesso non sapevo che cosa fare. Tu che cosa avresti fatto? Lo avresti preso a martellate per non farlo soffrire? Lo avresti indottrinato? Sai che cosa ho fatto io? Ho preso la gabbietta, sono andato a tre km da casa e lo ho liberato in riva al mare. Te lo aspettavi questo da me? (csf)
da Romeo Cantoni
Adesso ti racconto una storia…..Correva l’anno 1956 e siamo a Torino ed è sabato, un anonimo sabato pomeriggio in un bar della città quattro amici seduti al tavolino si apprestano a giocare a scopa…Mentre uno dei quattro sta distribuendo le carte gli altri attenti le raccolgono dal tavolo e le sistemano in maniera progressiva nella mano sinistra e quando il mazziere butta sul tavolo le quattro carte scoperte sono pronti a iniziare il gioco….Per un po’ di tempo, assorti nel gioco per cercare di capire le intenzioni dei rispettivi avversari, sono silenziosi e le coppie di giocatori tramano la migliore strategia per accumulare più punteggio o almeno ci provano….Poi, quando la partita prende un certo equilibrio e i giocatori pensano di avere individuato il punto debole dell’avversario, i giocatori assumono un atteggiamento più rilassato e, a questo punto, uno dei quattro mentre butta sul tavolo una carta perché non ne ha da “prendere”, dice :“ Che ne pensate di questi terroni ….stanno arrivando a decine…non si sa più dove metterli!….Perché non se ne stanno al loro paese…tra l’altro non si capisce come parlano, mah!….”. Il secondo di mano, mentre raccoglie dal tavolo un sei di fiori che gli servirà per la Primiera, dice a sua volta : “….Hai proprio ragione! Tra l’ altro pretendono e alla catena di montaggio non sono bravi….Che roba!…”. Il terzo, tanto per rincarare la dose, mentre raccoglie dal tavolo un asso e un due con il tre che ha in mano dice : “….E poi, avete notato? son solo capaci di mettere al mondo figli e a lamentarsi….Non so dove si andrà a finire!…..”. Il quarto giocatore, dopo aver guardato le carte rimaste sul tavolo per cercare di fare il miglior gioco, rimane un attimo silenzioso poi dice :“….Eh, sì, avete proprio ragione…sono proprio di un’altra razza, però vi devo dire una cosa…Mia figlia, un po’ di tempo fa, mi ha detto che ha conosciuto un ragazzo, un terrone…..Ebbene, vi devo confessare che sul momento ho provato una forte apprensione e le ho detto che la cosa non mi piaceva e di stare attenta…Poi, una domenica pomeriggio mia figlia mi ha detto che una persona avrebbe chiesto di conoscermi…..Insomma, in poche parole, di lì a poco mia figlia si presenta mano nella mano di un ragazzo ..bella presenza, ben vestito, sorridente…si presenta (Lo Cascio, mi dice…), nel sentire quel cognome sento un brivido lungo la schiena ma lo faccio accomodare e gli chiedo il motivo della visita…..Cari signori non voglio abusare della vostra pazienza ma vengo subito al sodo…questi terroni sono certamente elementi poco raccomandabili ma, guarda caso, mia figlia ne ha conosciuto uno per cui ho dovuto ricredermi…..Brava persona, gran lavoratore, educato, rispettoso delle leggi….., insomma diverso dagli altri suoi coetanei….”.Correva l’anno 1956, è un sabato di pomeriggio e come era consuetudine in quel tempo nei trecentocinquanta bar di Torino e provincia, il numero esatto probabilmente è sotto stimato, si trovavano gli amici amanti della scopa e, tra una mano e l’altra, si scambiavano le comuni esperienze circa l’ “immigrato invasore” e ciascuno aveva un motivo di amarezza tranne uno dei quattro che raccontava della propria figlia che, avendo conosciuto un terrone aveva dovuto ricredersi……..Così in quel sabato pomeriggio del 1956 almeno 350 “terroni” circa, numero probabilmente sottostimato, aveva superato l’esame degli autoctoni i quali in conclusione della loro prolusione solevano affermare : “ ….per carità, io non sono razzista, però…………”.
da Fulvio Fioretti
Secondo me i gay non si combattono ma si ignorano nella loro declinazione sessuale, in quella professionale e comunitaria si rispettano come tutte le altre persone. E non mi ritengo deficiente a pensare questo. Ho diritto alla mia opinione come tu della tua senza offendere chi non la pensa come te altrimenti saresti come Hitler, e quella dei gay. Eterofobico?
da Silvio Trabalza
Non sono lettore di Augias, ma non ho mai visto tanto interesse alla religione cattolica da parte di un ateo. Forse Augias crede più di noi, ergo è un franco tiratore, potrebbe andare al parlamento.
SENTITE
Lo sapete, non sono uno snob. Ma avete mai visto una versione di Sanremo più brutta? L’unico sollievo è aspettare Solibello e Ardemagni, alla fine, per il dopofestival sul Web.
Grillo e Renzi, alla fine, sembravano quei pugili che finito il match alzano entrambi le mani al cielo in segno di vittoria per influenzare i giudici. Nonostante questo a me l'”incontro” è piaciuto. A me piace vedere i politici in situazioni anomale. Michele Serra invece ha scritto “ci si domanda perché mai si debba essere informati di qualcosa che preferiremmo ignorare per ragioni di igiene psicologica personale e collettiva”. Io non riesco a capire questa strana voglia che ogni tanto viene agli italiani, di non sapere, questa folle desiderio di censura, questo invito a non trasmettere.