Ci sono certi negozi dove non devi entrare. Qui vicino a Neuenkirchen, paese dove Cristo non si è fermato preferendo andare ad Eboli, c’è un negozio dove compreresti tutto, senza badare a spese. Schermi al plasma grandi quanto una parete, spremiagrumi che fanno meno rumore di una Toyota Prius, frigoriferi dove ti viene voglia di entrare e chiuderti dentro. Io ci sono entrato solo per comprare un cavetto per caricare una batteria esterna per il mio Iphone (solo chi ha un Iphone, che si scarica in un’ora, sa quanto ce n’è bisogno). Costa, il cavetto, 9 euro (a proposito, in Italia costa venti). Io mi sono innamorato di un tostapane senza il quale – si sa – non si può affrontare un viaggio in camper. E adesso godo all’idea che domani, quando salirò sul mio Westfalia Volkswagen, avrò la possibilità di farmi il pane tostato. Ridete, ridete, e mangiatevi le vostre schifose fette biscottate. PS: non abbiamo ancora deciso dove andare. Ma abbiamo limitato la scelta tra Polonia (Lituania, Estonia, Lettonia) e la Danimarca. Grazie a Paolo Ojetti, Francesco Falvo D’Urso , Daniele Baldassarri e Franca Giunipero per gli auguri di buon viaggio. Penserò a loro quando tosterò le mie fette di pane.
Che fare se l’università interrompe i tuoi contratti da ricercatore e se la società non ti offre nessun lavoro alternativo e se hai una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare? Puoi fare il benzinaro. Oppure lo spacciatore. Con lo spaccio puoi diventare anche milionario. E se poi fai una bella rapina ti si apre un futuro roseo. Che dirvi: non ha vinto nessun Oscar, il regista non lo conosce nessuno, gli attori nemmeno. Ma tutti ridevano come matti.
Mai partenza fu più lenta. Stazioniamo, moglie e billie ed io, in casa della mutter a Neuenkirchen in attesa che si faccia lunedi giorno di inizio del noleggio del camper Westfalia a Colonia. Nel frattempo mi arrivano auguri di buon viaggio, dichiarazioni di invidia e consigli. Leonardo Sguotti dice di andare ad est, Polonia, dove ha fatto l’Erasmus, Lucia Spert, p. Mazzarello, Daniel Prodorutti, Massimo Bellenchi ed Emilio Pederico invece mi lanciano dei “beato te”. Mi arrivano notizie dall’Italia. Serena delle Ebernies è tornata a spasquare in valle (Comino). Giorgio, Andrea e Davide sembra siano a Roma. Filippo è tornato in Versilia dove a tempo perso fa il ricco albergatore e sta aprendo un ristorante. A billie piace molto la Westfalia. La concentrazione di coniglietti che circondano la casa della mutter la fa impazzire. In attesa della partenza godo della fantastica cucina tedesca a base di senape e wurstel. Invidia, eh?
Con soli 75 minuti di ritardo il volo Germanwings lascia la pista di Fiumicino e mi deposita sull’aeroporto di Hannover dove prendo un treno per Hannover dove prendo un treno per Guteslo (si scrive in un altra maniera ma abbiate pazienza non ho voglia di litigare col tedesco proprio stasera, appena arrivato). A Guteslo trovo moglie e cagnetta Billie e macchina con cui andiamo a Noienkirchen dove ci aspetta l’anziana mutter. Billie mi fa un’accoglienza festosa che al confronto il carnevale di Rio è un funerale. Comincia così la mia prima vacanza all’estero dopo tantissimo tempo. Il camper lo andremo a prendere a Colonia lunedi. Per adesso facciamo acclimatamento anche perché non abbiamo ancora deciso se andare ad est (Germania ex comunista) a nord est (Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia), od ovest (Francia). La prima uscita fuori dai confini mi crea un certo spaesamento. E pensare che una volta ero un inviato, andavo a Macao, a Buenos Aires, in Kenia, in Norvegia, in Corea, a Cuneo…Adesso sono un ex inviato un po’ rimbambito che ha paura di sbagliare binario e prova fastidio a leggere gli orari ferroviari in tedesco. La Westfalia me la ricordavo piatta ma non così piatta…Avete presente Rovigo?
Ultimo giorno di Roma. Ieri ultimo giorno di un giorno da pecora prima delle vacanze pasquali che come tutti sanno durano un mese almeno. Io, mia moglie e la cagnetta Billie partiremo da Colonia e andremo forse in Estonia-Lituania-Lettonia o forse in Francia. Abbiamo le idee chiare. Intanto preparo una valigetta e mi dirigo verso l’aeroporto di Fiumicino dove con apposito volo Germanwings cercherò di raggiungere la Germania dove prenderemo possesso di un camper Westfalia. Mi sono dimenticato praticamente tutto. Per esempio una guida ai campeggi d’Europa che aiuterebbe un po’ . Ma ricordo il viaggio a piedi con Giorgio Lauro da Masetti frazione di Lavarone a Cura frazione di Vetralla. 600 km di camminata dominata dalla casualità. La bellezza del viaggiare è il viaggiare non il raggiungere la meta. Concetto vecchio ma sempre buono. Porto con me solo il libro di Francesca Fornario, “Uova”.
Un signore si innamora del suo sistema operativo che si autobattezza Samantha e comincia a flirtare con lui. Lui si chiama Teodoro e perde la testa fin quando fa la fatidica domanda che non bisognerebbe mai fare tantomeno ad un sistema operativo: “Tu sei innamorata anche di altri?” Samantha risponde con sincerità perché loro si dicono tutto: “Sì, di altri 646 uomini”. Troppi. Teodoro non regge ed entra in crisi. Il sistema operativo lo lascia. Mai essere geloso di un computer.
Una stazione spaziale viene disintegrata da una pioggia di detriti vaganti. Si salvano solo Sandra Bullock e George Clooney che in quel momento sono fuori. Clooney si sacrifica e rimane viva solo Sandra. Che miracolosamente raggiunge una stazione russa abbandonata. I detriti raggiungono anche la stazione russa e Sandra miracolosamente raggiunge una stazione cinese abbandonata, un po’ a bordo di un modulo semifunzionante e un po’ a piedi aiutandosi con un estintore. Dalla stazione cinese a terra è un gioco da ragazzi ma Sandra atterra in un lago e rischia di morire affogata. Il tutto con un 3D e con gli occhialetti da mal di testa. Bello, bello, bello. Gravity.
da Muin Masri
Un brutto segno quando il capo di un movimento politico mette alla gogna mediatica un giornalista al giorno. Una bruttissima abitudine quando il presidente del Consiglio si sfoga a muso duro sulle critiche subite da una parte della stampa. Brutto anzi bruttissimo vizio cercare di addomesticare l’opinione pubblica e prendersela di brutto con la satira politica. È come pretendere di avere la siringa piena e la moglie drogata. Scorrettissimo e per niente democratico. “Senza un giornalismo che ci chiama costantemente a rispondere delle nostre azioni, che ci mantiene onesti, che sa essere duro e vivace, questa cosa chiamata democrazia non può funzionare”. Barack H. Obama, discorso ai corrispondenti dalla Casa Bianca, 9 maggio 2009.
Un nero di Saratoga viene rapito e trascinato nel sud razzista . Ne subisce di tutti i colori. Frustate, frustate, frustate. Prende talmente tante frustate che alla fine vince l’Oscar. Niente altro da dire. Niente a che vedere con Django (csf)
Si chiama, credo, teatro dell’improvvisazione. Simone è andato ad impararlo a New York. Poi è tornato in Italia e l’ha insegnato ad altri. Adesso, insieme a loro, alla sua classe, lo mette in scena. La faccenda si svolge così: Simone ed i suoi invitano due attori a fare un monologo su un tema che viene suggerito, lì per lì, dal pubblico. Alla fine del monologo Simone ed i suoi cominciano ad improvvisare sugli argomenti tirati fuori dai due monologhisti. Detta così sembra una colossale cazzata. Invece no, è una cosa molto bella e si ride come matti. Tutti i giovedi alle 21, al Douze di Trastevere, via del Cipresso 12. Prenotare perché è sempre pieno come un uovo. Questo giovedi una dei due monologhisti è la Sora Cesira.