Lo so: direte subito che non esiste, che è la solita bufala. Invece esiste, io l’ho visto. E non bastasse c’è anche su Wikipedia. Quindi esiste. Si chiama Prora ed è stato costruito tra il 1936 e il 1939 dal regime nazista. Per prima cosa ve lo faccio vedere. LO CHIAMANO IL COLOSSO DI PRORA E VA AVANTI PER CINQUEMILA METRI
Non ci credete ancora? Non sono cinque chilometri? Adesso vi faccio vedere il filmatino. Pensate: doveva contenere 20 mila villeggianti.
E se non ci sono ancora riuscito, ecco un altro link, clic.
Io non sono sicuro di essere riuscito a caricare il video ma spero che qualche anima buona eventualmente provveda [fatto, N.d.A.B.]. Insomma in pieno nazismo, dopo che Hitler aveva brutalmente chiuso i sindacati dei lavoratori e creato una specie di sindacato governativo, il Daf, si era creata una certa disponibilità economica con i soldi scippati ai sindacati e con le loro proprietà immobiliari. Questi soldi furono usati per finanziare le attività del Kraft durch Freude (il potere mediante la gioia), KdF, una associazione che doveva coordinare il tempo libero dei lavoratori. Il KdF progettò e mise in produzione un’automobile economica (di fatto la Volkswagen), costruì navi con le quali mandò in crociera a prezzi molto bassi migliaia di tedeschi e studiò questo incredibile albergo lungo cinque chilometri sulla spiaggia a nord di Binz, una cittadina balneare del tipo di Sanremo. L’albergone era quasi terminato quando scoppiò la guerra e tutti i lavoratori impegnati furono mandati a combattere o a lavorare in industrie belliche. Il colosso di Prora rimase lì come una cattedrale nel deserto. Ospitò temporaneamente militari, rifugiati, esuli, feriti di guerra, renitenti alla leva, venne tenuto in vita da prigionieri ai lavori forzati ma sostanzialmente cominciò a deperire. I russi non ne fecero niente di sostanziale, se non fregarsi i termosifoni, nemmeno i tedeschi dell’est e nemmeno i tedeschi riuniti. Oggi è stato venduto quasi tutto a privati che vogliono farne degli appartamenti. Una parte è diventato un ostello della gioventù, un’altra è diventata un museo. Io e mia moglie abbiamo passato un po’ di tempo ad immaginarci che cosa ne avremmo fatto: una gigantesca casa di riposo? Pensate, ventimila vecchietti e migliaia di badanti, infermieri, dottori… Una prigione? In fondo gli somiglia molto. Un grande club mediterranée (la spiaggia è fantastica ed i villaggi vacanze non sono che prigioni dorate). Farlo ritornare l’albergone da 20 mila ospiti? Girare fra le sue stanze è inquietante. Come inquietante è la domanda: un’idea geniale o una gigantesca pirlata? Ma soprattutto: una cosa tipica di un regime totalitario che voleva omologare tutti i suoi sudditi anche nel momento libero? Cioè: Riccione in fondo non è un albergone da 20 mila ospiti come quello di Prora?
PS dimenticavo di dirvi che i nazisti non inventarono nulla, che l’architetto progettista Clemens Klotz, aveva copiato tutto dalle colonie marittime fasciste (soprattutto dalla colonia Costanzo Ciano di Milano Marittima) limitandosi ad ingigantire il tutto. Potete andarne orgogliosi.
A KLEIN ZICKLER INCONTRO JOHN LENNON, A SINISTRA, RICONOSCIBILE DAI PANTALONI A ZAMPA DI ELEFANTE E DAI CAPELLI A CASCHETTO
IL MERITATO RIPOSO DELLA VIKINGA A GROSS STICKER
L’HO INCONTRATO A KLEIN STICKER: MI HA RACCIONTATO LA SUA VITA. CAPELLONE, STRAFATTO, APPENA TORNATO DA WOODSTOCK, CONTESTATORE, FIGLIO DEI FIORI, MILITANTE DI POTERE OPERAIO: DIVENTERA’ DIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA
FACCIO AMICIZIA CON DUE CONTADINI DI KLEIN ZIKLER CHE PER L’OCCASIONE HANNO INDOSSATO VESTITI TRADIZIONALI
ORMAI SONO DIVENTATE BALTICHE
SE SOLO SAPESSI CHE COSA VUOL DIRE KLEIN ZICKER