da Andrea Vanacore
Povero animaletto, tossicodipendente, usato dagli umani alla stregua dei cani da combattimento della mafia. Illegalità legalizzata.
da Muin Masri
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo… così per ricordare. Questo è il tempo dei cattivi, quelli che uccidono a viso scoperto, quelli che bombardano dall’alto, quelli che nei salotti televisivi sputano veleni e quelli che costruiscono muri. Questo è il tempo dei buoni, quelli che non hanno paura di niente, quelli che portano i fidanzati ai concerti.
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Lei sei studentesse musulmane di Varese che sono uscite dall’aula durante il minuto di silenzio hanno scatenato un’ondata di reazioni scandalizzate. Il ministero aveva raccomandato un minuto di silenzio e almeno un’ora di riflessione. Le sei ragazze hanno partecipato all’ora di riflessione e non al minuto di silenzio. Hanno spiegato che non capivano perché questo minuto di silenzio non fosse stato richiesto per tutti gli altri attentati e tutte le altre vittime ma solo adesso. A me sembra che le sei studentesse musulmane abbiano dato un esempio di saggezza. Al contrario di molti “saggi”, di molti politici, di molti giornalisti che hanno sparato stupidaggini a raffica.
Quello che io mi chiedo è: perché quando gli aerei occidentali bombardano nessuno si chiede se sia giusto e se questo causerà reazioni? Perché quando quelli dell’Isis abbattono un aereo russo nessuno indossa la maglietta “Je suis russe?” Perché ci scandalizziamo solo quando qualcosa interrompe il normale flusso della nostra candida vita? Perché si dovrebbe andare a dare una mano ai francesi per bombardare e bombardare e bombardare ancora sapendo perfettamente che questo non porrà fine a nulla? E che questo giustificherà quelli dell’Isis nelle loro folli decisioni di ritorsione? Perché i francesi scoprono che bisogna agire tutti insieme solo adesso e lo dimenticano quando ospitano e proteggono terroristi italiani e quando respingono alla frontiera di Ventimiglia i migranti? Perché nessuno si incazza per il fatto che l’occidente vende armi a paesi canaglia e a organizzazioni terroristiche? A che cosa pensano che servano le armi? A cucinare?A giocare a pallone? A correre i Grand Prix? A organizzare sfilate di moda? Perché così poca gente si incazza quando anche l’Italia vende armi a Paesi che direttamente o indirettamente alla fine le utilizzeranno contro di noi?
La VW California rossa scalpitava aspettando la nostra partenza stamattina e così ci siamo messi in marcia, io, moglie tedesca e Billie australiana non prima che Billie, approfittando di una nostra disattenzione, avesse mangiato due cornetti, e due piatti di formaggio e prosciutto cotto sottraendoli con furbizia al tavolo del buffet della colazione. Me ne sono accorto vedendola uscire con aria colpevole dalla sala con un corno del cornetto che gli usciva dalla bocca insieme ad un tovagliolino. Perdonata subito ci siamo avviati verso Catania, passando accanto alla spiaggia dello sbarco alleato, alla foce del Cassibile. Stop a Brucoli per un pranzo di pesce notevole al ristorante Castello dove abbiamo goduto nel vedere uno sbrasone a bordo di Ferrari rossa strusciare il muso della sua volgare 300 cavalli contro un cestino di ferro verde. Abbiamo goduto anche mangiando cernia all’acqua pazza davanti ad una Etna imponente. Prima di pranzo abbiamo passato la piana di Augusta dove ci siamo resi conto che l’uomo è una bestia, soprattutto quello che ha trasformato una baia favolosa in un inferno puzzolente di petrolio pieno di tubi e di ciminiere. Tra un silos e l’altro ci perdiamo in un dedalo di stradine e veniamo raggiunti da un guardione che ci caccia letteralmente. Solo allora ci rendiamo contro che siamo in zona militare e siamo sicuramente stati confusi con un commando di ambientalisti di Greenpeace in cerca di azione dimostrativa. La sera raggiungiamo Antonino e Pimpa, a Santa Severina. Ci introduciamo nella loro proprietà e veniamo presentati a 38 cani, soprattutto barboncini e Rhodesian. Tutti campioni. Serata indimenticabile per noi, un po’ meno per Billie che per protesta si rifiuta di uscire dalla stanza.
rhodesian contemplativo
rhodesian al bagno
da Lauren
Però, dalla foto, l’acqua sembrava irresistibile! Mi è sfuggita la foto della VW California.Se ti capita, mi piacerebbe vederla… così, tanto per morire di invidia ancora di più! Divertitevi e non andate nei pericoli! Da ragazza questa raccomandazione mi è sempre sembrata una contraddizione in termini. Se sei d’accordo vai nei pericoli con giudizio!
da Muin Masri Quando mi hanno riferito che il nostro vecchio è ancora vivo, anzi, gode di ottima salute ed è stato ingaggiato da una grossa casa automobilista come uomo immagine per salvare il salvabile, non ho avuti dubbi: e chi meglio di lui per certe missioni impossibili? D’altronde il suo motto è sempre stato “o la va o la spacca” e, generalmente, si va per la seconda, ma sempre con stile, non come le solite pubblicità da star in declino: Banderas che sussurra parole d’amore ad una gallina finta o Clooney che scambia “What else?” con delle ciabatte o quello di “Balla coi lupi” che divora il tonno in scatola. No lui no, Csf ha un suo stile e le cose le fa in grande, quasi come un film di Bertolucci, qualcosa tra il mistico e l’erotico, eterno. Il messaggio che viene fuori è di forte impatto emotivo. Infatti eccolo qui partire sorridente con la sua VW alla riconquista degli italiani (non si dovrebbe mai parlare dell’Italia perché non è mai esistita come luogo geografico ma sempre come uno Stato d’anima). Non è più giovane, è molto maturo, ma ancora capace di fare colpo e senza l’uso di certe pillole, roba vecchia da 500X. Al suo fianco c’è una tedesca molto più bella e più giovane di lui, naturalmente. In macchina c’è anche un posto per l’amico del cuore, Billie. I cani nelle pubblicità delle automobili sono come il fiore in bocca di Battisti, può servire sai. L’automobilista VW perfetto molla la sua moto BMV e sbarca in Sicilia senza preavviso, così, come gli alleati e gli arabi prima di lui, sognando Hotel California e il maggio francese, romantico e ribelle. Il rosso è il suo colore preferito, d’altronde è l’unico colore che unisce l’intera umanità, sa d’amore e sangue, vita vissuta. Acculturato, sa un sacco di cose di teatro, musei, storie antiche, di personaggi tv di un tempo e il numero esatto dei residenti nei piccoli centri sperduti. Umano, ammette i suoi sbagli: “Chiedo scusa per l’errore di ieri: Pippo Baudo non è di Sant’Agata di Militello”. Pensa agli altri e alle future generazioni: “Votate il corto di mio figlio Giovanni, altrimenti non proseguo il mio viaggio”. Pignolo su certi fatti storici: preferisce l’agriturismo alla SPA, costi quello che costi, il pesce fresco quasi vivo a quello in scatola, le scuole steineriane a quelle pubbliche o salesiane… Non sappiamo come andrà a finire e se la VW abbia fatto bene a giocare il tutto per tutto puntando sul nostro vecchio o entrambi rimarranno a piedi, ma l’unica certezza è che è vivo. Buon viaggio!
pantalica
A bordo di apposita VW California rossa (diesel ma non inquinante), io, moglie tedesca e Billie australiana partiamo di mattina presto dopo ottima colazione nell’agriturismo Chiusa di Carlo ad Avola per una giornata che si rivelerà faticosissima ma di grande soddisfazione. Siamo diretti alle riserve naturali, dopo Vendicari (ieri), è la volta della Cavagrande del Cassibile e della Valle dell’Anapo (con la sua necropoli di Pantalica). Sono sostanzialmente due enormi profondi e lunghi canyon molto suggestivi. Arriviamo nel luogo dal quale partono i gradini per scendere ai laghetti del Cassibile, meta agognata in agosto per fare bagni e tuffi, guardiamo di sotto e decidiamo che ci basta. Trecento metri di dislivello sono incompatibili con la nostra età e anche con quella di Billie che approva la nostra decisione di dire agli amici la bugia: si, siamo stati giù ai laghetti a fare il bagno, è stato splendido. La bugia è enorme perché in novembre i laghetti del Cassibile sono gelidi e nessuno fa il bagno e torna vivo. Il canyon è disseminato di tombe scavate nella roccia, roba di quasi 2000 tombe. Niente in confronto alle 5000 tombe e ai molti villaggi bizantini scavati nelle rocce della valle dell’Anapo. Ma il Cassibile è più affascinante e se l’Anapo può vantarsi di avere ospitato perfino un’audace ferrovia a scartamento ridotto (la Siracusa-Ragusa), Cassibile, dove sfocia, dà il nome ad un paese che ha una storia incredibile: è il luogo dello sbarco alleato in Sicilia, è il luogo dove è stato firmato l’armistizio, presente il generale Eisenhower (avete presente l’otto settembre? Bene l’otto settembre in realtà è stato firmato qui il 3 settembre, adesso ve l’ho detto e voi non fate finta di non sapere). Inoltre ha quasi 6 mila abitanti ma non fa comune, è frazione di Siracusa. Ma non basta, Cassibile vanta anche un serial killer: otto omicidi almeno, sempre con la stessa doppietta, il mostro di Cassibile è stato condannato all’ergastolo l’anno scorso ma adesso c’è l’appello, poi la cassazione e poi chissà. Insomma una giornata stancante allietata da un arancino fantastico a Ferla e da panorami mozzafiato. E domani è subito Siracusa.
cassibile
A bordo della VW California rossa, con moglie tedesca e Billie australiana lasciamo splendido baglio di Niscemi e ci avventuriamo verso l’estremo estremo sud dell’Italia vale a dire Porto Palo, Capo Passero e Marzamemi. Che più a sud non si può. Siamo fuori stagione e la Sicilia appare più sonnacchiosa che mai. Sono stato da queste parti una quarantina di anni fa, in motocicletta. C’era anche Guido Cegani, fotografo di Panorama. Anche lui in motocicletta, cioè due motociclette. Tutte e due Bmw. Neanche a dire: niente di riconoscibile. Ma sempre una splendida Sicilia. Compriamo prodotti da tonnara (lo so lo so che non c’è più la tonnara, lo dico tanto per dire) da Campisi a Marzamemi. Andiamo a dormire in un agriturismo dalle parti di Avola. Stanza enorme e conto enorme pure. E non c’è nemmeno la televisione perché sono steineriani. E la mattina dopo, nella riserva naturalistica di Vendicari, spiaggia di Calamosche, moglie e Billie fanno il loro primo bagno in acque caldissime. Pomeriggio e sera a Noto, a vedere il barocco, anzi il barocchetto, come ha precisato un vecchio frequentatore del blog, Giuseppe Moncada. E poi a mangiare da Tannur, ottimo nuovo ristorante di Noto, dopo che Billie ci ha fatto litigare con tutti i cani di Noto. E poi a dormire in ennesimo agriturismo, Chiusa di Carlo, molto bello. Domani ci aspetta il canyon della Cavagrande del Cassibile, roba che il Colorado ci fa un baffo.