Le elezioni non sono la cosa più divertente di questo mondo. Ma la scelta dei candidati sì. Una commedia all’italiana sulla quale prima o poi qualcuno deve fare un film. A Milano, poi.. Sala? Non vuole. Pisapia? Ne ha abbastanza, e come dargli torto? Sallusti, si forse non lo so vediamo. Bernardini De Pace? Sto valutando, ho aperto la pratica. Salvini? Sì a capolista, no a sindaco. Adesso, a destra, compare il nome di Pellegrini. Se fosse vero, e se io fossi milanese, voterei per lui. Come dite? Sarebbe per il centro destra? Per il centro destra? Non me ne va bene mai una!
Non me ne va bene mai una. Ormai mi ci ero abituato: primavera, estate, autunno, inverno e presentazione del libro di Bruno Vespa da parte di Berlusconi. Adesso lo presenta Renzi. Siamo tutti renziani. Ma Bruno Vespa non era berlusconiano? Adesso mi è diventato renziano? E’ proprio vero, non esiste più destra e sinistra.
Non esiste più destra e sinistra. E Oliviero Toscani? Non ho ancora deciso se Oliviero Toscani mi è molto simpatico o mi è molto antipatico. Di sicuro è molto. Adesso è molto presente. Alla televisione esistono delle ere. Era Di Pietro, era Salvini, era Travaglio, era Sallusti, era Cacciari (lui sempre lassù, collegato da qualsiasi posto purché non sia lo studio). Adesso non puoi mettere mano al telecomando che salta fuori lui, Oliviero. E per fortuna, perché almeno senti delle cose nuove, intelligenti e non scontate. Ma mi chiedo. Perché? Come nascono queste ere?
…POTEVA ANDARE MEGLIO
Ma che razza di corvi? Lui, corvo Balda, confessa a Repubblica che ha fatto sesso con lei, Lei, corva Chaouqui, dice: “Lo lascio in mutande”. In mutande? Ma Francesco! Ma che razza di collaboratori ti eri scelto?
Quando una trasmissione vuole fare audience invita i litigiosi, Sgarbi, Santanché, Mussolini…Sono una sicurezza. Ma sono sempre gli stessi. Dò un consiglio, gratis, c’è un litigante che sta venendo su bene. Vittorio Zucconi. Quando lo interrompono reagisce sempre con convinzione e fa incazzare l’interlocutore. Forza Vittorio, sei tutti noi!
Il grande Lapo non ci delude mai. Adesso si è inventato i pneumatici colorati in tinta col colore dell’auto. E poi ci aggiunge un pizzico di “lapismo”. Le scarpe colorate, in tinta con i pneumatici, in tinta con l’auto. E la cravatta? E la camicia. In tinta, ça va sans dire.
Non so nemmeno che cosa siano le play station ma immagino che siano quei costosissimi giocattoli elettronici usati dai nostri figli. Adesso le intercettano. “Mamma, mi dai la paghetta?”, “Ahò, domani annamo ar cinema?” “Ho battuto il tuo record, hai visto?”. Maresciallo, attento, potrebbero essere in codice.
Alla Rutella, la Leopolda di Rutelli, sono andati in mille. Tutti guardoni.
Il nuovo programma di Gad Lerner , “l’unico programma in cui si può escludere un blitz di Matteo Salvini”, secondo la definizione di Nanni Delbecchi. Ragazzi, di corsa!
No, non mi potete gambizzare la pasta Gragnano!
Francesca Immacolata Chaouqui, la supposta corva, quella che voleva far trombare sua cugina con Balda, passa tutte le notti a inviare lunghissimi comunicati via Facebook. Una telenovela. Telechaouqui.
Su twitter qualcuno ha ricordato due slogan stupendi: “Se vince Renzi dimezziamo i parlamentari”. E poi: “Se vince Renzi aboliano il finanziamento pubblico dei partiti”.
Sulla Palermo Sciacca un pilone di un viadotto si è inclinato. Ve lo dico, così, tanto perché lo sappiate.
Ormai non puoi più aprire la televisione che ti sparano nelle orecchie la Marsigliese. Per carità, capisco le buone intenzioni, ma a tutto c’è un limite. E’ politicamente scorretto dire che la Marsigliese ci ha fatto due maroni? E meno male che la Marsigliese è un inno molto bello. Non oso pensare che cosa succederebbe se ci sparassero al posto suo l’Inno di Mameli.
da colveren
Ma l’arcivescovo Luigi Negri deve rispettare la gerarchia, prima la Chiesa poi la coscienza.
LUIGI NEGRI
Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, è stato beccato su un Freccia Rossa a parlare male del papa. Suo diritto. La frase incriminata sarebbe soprattutto questa: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia un miracolo, come con l’altro”. E così scopriamo che secondo l’arcivescovo di ferrara è vera la teoria del complotto e che cioè Papa Luciani è stato ucciso. Solo che la novità è che secondo lui è stato ucciso dalla Madonna. C’erano le lunghe orecchie di quelli del Fatto Quotidiano e adesso don Luigi si trova costretto a dare una giustificazione. Potrebbe dire semplicemente: “Smentisco, sono tutte invenzioni di quel senzadio di Marco Travaglio”. Ma non lo fa. Dice: “Non smentisco, devo parlare con la Chiesa e la mia coscienza”. Singolare. La sua coscienza ce l’ha lì, a portata di mano. Che ci parli e che ci sappia dire.
GAETANO QUAGLIARIELLO
Lo ha detto Diego Della Valle: “Il mio non è un partito, è un movimento”. Lo hanno detto anche i fuorusciti con Gaetano Quagliariello dall’Ncd: “Il nostro non è un partito, è un movimento”. Chissà perché c’è tutta questa gente che si vergogna di fondare un partito. Poco importa che poi alla fine tutti i movimenti, prima o poi, vengono riconosciuti come partiti. Poco importa che in realtà non si capisce poi tanto bene la differenza tra un partito e un movimento. Il partito di Almirante si chiamava Movimento Sociale Italiano. Quello di Grillo si chiama Movimento Cinque Stelle. E’ bello discutere dei problemi senza importanza.
Aveva perfino litigato con suo fratello Sandro per aver parlato delle pasticche che il mago Helenio Herrera metteva nel caffé dei suoi giocatori prima delle partite. Ferruccio aveva scritto un libro e ne aveva parlato. Non se lo filò nessuno, o quasi. Adesso, quasi distrattamente, intervistato dal Corriere dello Sport, Sandro Mazzola, dice che sì, erano tutte cose vere. Cioè, è vero che HH drogava i suoi giocatori. E nessun media riprende la notizia. Tranne Alessandro Gilioli sul suo blog.
Sta uscendo l’autobiografia di Loredana Berté, “Traslocando”. Per curiosità sono andato a rileggermi l’intervista che le avevo fatto nel 1994. Cazzo, ero proprio bravo. Ve la segnalo. Viene fuori una Loredana matta, nel senso migliore dell’aggettivo. Ricordo un particolare. L’intervistai in una casa dalle parte di Corso Garibaldi, a Milano. Ed ero imbarazzato. Forse perché era a letto.
L’intervista è qui