da Michele Betti
Leggevo la sua replica sul sito www.amicidiradio3.com ai commenti sull’intervista a Valzania. Ad un certo punto, lei chiede, se c’erano domande più intelligenti da fare (io la conosco più che altro per quando lavorava a cuore, preciso). Una domanda non so, però poteva far notare a Valzania che non tanto dalla sparizione di un programma (che comunque sarebbe mattino3 che Valzania non elenca tra quelli eliminati, e lei stesso non lo fa notare) bensì dalla concezione stessa della nuova linea “nazional-populista” di r3 nasce la nostra protesta. I programmi vanno e vengono, la sparizione di un programma in sè non è un dramma per nessuno (anzi per lo più è un elemento di vitalità della radio). Poi se lei voleva dare spazio alla nostra protesta poteva almeno mettere il riferimento al nostro sito internet.
Ho fatto un’intervista, ho fatto delle domande, ho ottenuto delle risposte, ho spiegato a circa un milione di persone che esiste una contestazione a Sergio Valzania e ne ho delineato i contorni. Certo, potevo picchiare Valzania, potevo strappargli le unghie, è questo che voi intendete per giornalismo aggressivo? Vorrei comunque farle presente che la vostra protesta, assolutamente legittima e in gran parte condivisibile (soprattutto per le scelte musicali) nasce il giorno stesso della nomina di Valzania quando la sua nuova linea “nazional-populista” era ancora da definire. Ciò fa pensare a una protesta pregiudiziale (csf)
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