da Cesare Bardaro
Due parole sul Social Forum europeo da parte di uno che a Firenze ci è nato e ci vive. So benissimo che Silvio “Cassandra” Berlusconi si augura che avvenga qualcosa di grave con la speranza di poter conquistare, alle prossime amministrative, quel Palazzo Vecchio che altrimenti potrebbe visitare solo come turista. Nella decisione di permettere o meno lo svolgimento del Social Forum si scontrano due opposte concezioni di quello che Firenze dovrebbe essere: una città con un immenso patrimonio artistico ma capace di vivere anche a passo coi tempi oppure una città museo, una sorta di Pompei in cui la vita si è fermata al Rinascimento e priva di un qualsiasi ruolo nel mondo contemporaneo, accessibile soltanto al turista fornito di dollari o di yen. Come osserva giustamente Roberto Boggi, si è parlato esclusivamente – e qui sono ormai due mesi che in molti fomentano la paura – delle possibili violenze citando Genova e il G8, senza considerare che in questa occasione non si tratta di contestare un supervertice, ma di riunirsi per discutere. E perchè nessun menziona invece il Social Forum mondiale di Porto Alegre, svoltosi pacificamente senza il minimo incidente?
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