da Filippo Facci
Se è provato che un leader dei no global abbia distribuito mazze da baseball per usarle contro dei poliziotti, è il caso di occuparsene; se risultano contatti pur trascurabili tra un leader dei no global e qualche vecchia anticaglia un tempo legata alle Brigate Rosse, è il caso di approfondire; se un leader no global ha detto per telefono che auspica un¹unione coi Black Bloc per mettere a ferro e fuoco le città, è particolarmente il caso di tenerlo d¹occhio. Ma va anche detto che distribuire ³numerose mazze² oppure insegnare a ³liberare qualcuno dalle grinfie dei poliziotti² o comunque il progettare o vagheggiare telefonicamente delle azioni distruttive (eccetera) è bagaglio ideale anche dei peggiori tifosi ultrà che vanno allo stadio ogni domenica: o quali vanno individuati, indagati, nei caso di pericolosità o di flagranza anche arrestati, sicuramente processati: il che non significa che gli verrà contestato il corollario di reati gravissimi che invece sono stati addebitati ai ragazzi dell¹inchiesta cosentina. Stiamo parlando di reati gravissimi che prefigurano moltissimi anni di galera. Va da sé che i Black Blok non sono ultrà calcistici. Ma in attesa di ravvisare delle possibili affinità scolari tra i due generi, va detto che una differenza tra chi imbraccia una mazza contro i MacDonald e chi la imbraccia contro i tifosi dell¹Inter non dovrebbe essere contemplata da unnessun moderno codice penale: il che implica, altrimenti, un processo alle intenzioni e quindi alle opinioni.
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