UGO INTINI. Il capogruppo dello Sdi protesta contro quel commesso della camera che ha imposto a Nanni Moretti di non tenere accavallate le gambe quando era seduto nella tribuna del pubblico durante le votazioni sulla legge Cirami. “Evitiamo almeno il ridicolo”, ha scritto Intini ai deputati questori. Bravo no? Ma perché per inoltrare questa sacrosanta protesta Intini sente il dovere di spiegare di essere contrarissimo alla demagogia di Nanni Moretti? Ti difendo ma ti sgrido. O meglio: non la penso come te ma ti difendo lo stesso. Dio! E’ Voltaire!
IL PARLAMENTARE IGNOTO. Commemorazione in Parlamento dei bambini morti a San Giuliano. Fra tanto dolore mediatico, dirette di funerali, applausi, raccolte spettacolari di soldi, musi lunghi di soubrette e bravi presentatori, è bello che il Parlamento ricordi la tragedia dei bambini. Ma l’aula è vuota. I parlamentari hanno altro da fare. Sarà un caso che non c’è la diretta tv? Se non mediatico il dolore non interessa ai parlamentari. Non hanno tempo da perdere.
UMBERTO BOSSI. O Tremonti resta al suo posto oppure è crisi. Ultimo atto della telenovela leghista. Umberto sa come attirare l’attenzione. Basta che aggiunga ad ogni sua esternazione le tre magiche parole: “Oppure è crisi”. O mi date una rete Rai oppure è crisi. O si fa il federalismo fiscale oppure è crisi. O mi togliete la multa oppure è crisi. O mi allacciate subito il telefono oppure è crisi. Perfino con le ragazze: o me la dai oppure è crisi.
VALERIA MARINI. Una vera combattente. Difende il suo Vittorio come una tigre, scrive Lina Sotis su “Sette”. Valeria è diventata un’eroina. Non importa se il suo Vittorio ha ragione o torto, se è vittima di un complotto oppure un bancarottiere. Importa che è il suo uomo e “più lo bastonano più lo difende”. Donne di cui si è perso lo stampo. Non come Rita Rusic ricorda Lina Sotis – che ha chiesto metà del patrimonio di famiglia facendo pessima figura. Chi si ricorda più delle lotte femministe? E’ di nuovo trendy l’angelo del focolare. Anzi, la tigre del focolare. Se rivendichi diritti e ruoli fai una pessima figura.
CARLO TAORMINA. L’avvocato ex sottosegretario di Forza Italia si definisce “cattolico liberale” e si dichiara contrario a quelli come il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, che ha “licenziato” il suo assessore alla cultura, Arturo Fiumefreddo, perché continua ad invitare ai dibattiti gente di sinistra. Dice Taormina: “Sono contrario a qualsiasi purga”. Ben vengano anche quelli di sinistra. Ma chi? Elenca: Ferrara, Pigi Battista, Feltri. Ah, beh, volevo ben dire.
FURIO COLOMBO. Il direttore dell’Unità fu uno dei primi “pianisti”. Fu beccato da Enrico Mentana, direttore del Tg5. Ma si difese con vigore e argomentando. “E’ una vergogna. Siete come il Grande Fratello”.
LUCIO MALAN. Pianista di Forza Italia. Si difende ancor meglio di Furio Colombo. “Se un collega va a fare la pipì, lo sostituisco. Perché, non dovrei?” Ha perfettamente ragione. Un gentiluomo non si deve dimenticare i doveri di gentilezza e di buona educazione. Ma è strano. Tutti con problemi alla prostata i colleghi di Malan? 400 pipì al giorno?
ANTONIO SOCCI. Alla sua trasmissione Agnoletto solo come un cane cade nell’imboscata tra lupi famelici. Fiamma Nierenstein, il radicale Capezzone, il direttore del Giornale di Firenze e lo stesso Socci cercano di farlo a pezzi e di sbranarlo. Sbranare Agnoletto è facilissimo. Si offre su un piatto d’argento. Ma che miseria Socci, tu uomo colto e intelligente. Il talk show logora chi lo fa.
Claudio Sabelli Fioretti
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