da Francesco Mantero
Nel recente convegno sui Parchi e le altre aree protette svoltosi a Torino è drammaticamente emersa la frattura tra questo Governo e le sue idee in materia di ambiente e la politica sin qui portata avanti dalle aree protette, statali e regionali, nel nostro Paese. In pratica si vuole annullare, privandolo di mezzi finanziari, demolendo la legislazione vigente, deleggittimando i controlli operati contro il degrado, il bracconaggio, l’abusivismo un sistema di aree protette che ci pone, almeno su questo aspetto, a livello delle altre nazioni d’ Europa. Perchè tutto questo? Per pagare una cambiale ad alcune categorie ( cacciatori, armieri, palazzinari, cavatori ) e per dare l’assoluta priorità alle “infrastrutture” in un paese assetato di acque pure, bisognoso di foreste per proteggerci dalle frane e alluvioni, di fiumi e pianure libere da edifici, per consentire un minore impatto delle alluvioni. In un anno si è riusciti a demolire o a minare quaranta anni di lotte di scienziati, cittadini qualsiasi, uomini di cultura ( cito per tutti il compianto Cederna),associazioni, uomini e forze di governo, giungendo persino a proporre la svendita dei beni pubblici, compresi quelli culturali e ambientali che persino la legislazione del ventennio aveva ritenuto necessario proteggere!
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