da Primo Casalini, Monza
Il “Siamo ancora alla riforma Gentile” ed il “Siamo ancora al codice Rocco” sono due giaculatorie almeno trentennali. Che attestano, paradossalmente, che Gentile e Rocco erano “tosti”. Cosa confermata da tutti gli studiosi. Non credo che per i prossimi trent’anni si innescherà il “Siamo ancora alla riforma Moratti” ed il “Siamo ancora al codice Castelli”. Ma il sicuramente tosto Rocco non viveva in una turris eburnea: fascista, faceva codici coerenti col fascismo. In tutti i megareati di cui sono accusate le persone attualmente detenute si legge una specie di “Non desiderare la roba d’altri”, mentre il reato, semmai, è il “Prendere la roba d’altri”. E fra il desiderare ed il prendere la c’è la differenza, magari non nel confessionale, certamente in un tribunale. Questa confusione anticipatoria, questa giustizia preventiva era del tutto corrispondente al controllo sociale: una spada di Damocle sulla testa dei potenziali oppositori. Per quelli che facevano un passo in più, c’era il Tribunale Speciale.
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