da Alessandro Ceratti
In realtà ho già ammesso le mie colpe in SIGNOR FACCI MI SORPRENDE!. Ma era una frasetta isolata mescolata in mezzo ad una lettera di replica. Le scuse meritano una lettera a parte. Prendere lei come simbolo per tutto il “Giornale” è chiaramente un errore. Purtroppo (e ribadisco: purtroppo) io non la conosco e per me lei è poco più che un nome la cui principale caratteristica è quella di comparire come firma in articoli pubblicati sul “Giornale”. CSF la conosce personalmente e questa collaborazione, che per me è decisiva, per lui è del tutto marginale e può dunque facilmente arrivare ad avere di lei un’opinione ben diversa dalla mia. Ammetterà che è facile incorrere in questo errore. Anch’io (che sono più di una firma in fondo alle mail di questo forum) non mi sono riconosciuto nel “livoroso signore” di cui lei parla, così come a Barbara Melotti non è piaciuto essere implicitamente accomunata a me.Ecco, mi sento di rinnovarle l’invito espresso nella mia lettera precedente: io cerco di capirla, lei cerchi di capire me.Scrivere sul “Giornale” le procura dei vantaggi (le dà di che vivere) ma evidentemente anche delle grane. Deve essere disposto ad accettare sia gli uni che le altre, altrimenti interrompa la collaborazione. Insomma, certe cose non si fanno gratis.P.S. Signor LINT: ai negri si spacca la testa, ai neri vanno riconosciuti uguali diritti. Spaccare la testa ai neri e riconoscere uguali diritti ai negri sarebbe paradossale!
Nessun commento.
Commenti chiusi.