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Del mondo civile ha conservato solo due ricordi: un orologio e una radio, che però accende di rado. Si nutre dei prodotti del bosco. E dice “la foresta mi offre tutto quello che mi serve. E’ bellissimo vivere qui. E poi la serenità e la tranquillità di questo luogo mi rendono ancor più felice”. E’ l’eremita di Puglia. Si chiama Michele Acerra, ha 80 anni, e da dieci vive nella Foresta Umbra, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano e ora l’ente che gestisce l’area sta valutando la possibilità di nominarlo simbolicamente custode della zona. Alla Gazzetta del Mezzogiorno, che è andata a scovare Michele nel folto del bosco, l’uomo racconta la sua storia. “E’ stata una decisione radicale – riferisce – che ho preso nel ’92 quando è morta mia moglie. Mi accorsi della mia solitudine, decisi di trasferirmi nella Foresta Umbra per vivere a stretto contatto con la natura. Mi piace sentirmi il guardiano di questa splendida terra di cui ormai conosco ogni angolo”. Per i primi cinque anni Michele ha trovato riparo in una grotta. Poi si è costruita una piccola abitazione d’argilla e ha scavato un pozzo per l’acqua. “I miei amici – commenta – sono gli animali e le piante e la vita fuori di qui, al di là degli alberi non mi interessa”. Gli unici ricordi che conserva del mondo civile sono un orologio e una vecchia radio, che ascolta molto raramente”.
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