da Pier Franco Schiavone
È possibile fare due domande a Natalino Russo da Seminara? La prima è perché sente tanto il bisogno di affermare la sua appartenenza alla destra e la seconda è perché si è autoconvinto di essere un fine umorista. La prima domanda sorge dai continui riferimenti alla sua posizione politica di cui, credo, non freghi niente a nessuno a meno che non senta la necessità di accreditarsi presso qualcuno, in tal caso, auguri (ma ho la sensazione che a destra ci sia un certo affollamento in questo momento). (…) La seconda domanda è nata dopo aver letto alcune sue battute. Personalmente le ho trovate bruttarelle, infarcite da giochi di parole sconcertanti (“non chiedo mica la Bigas luna”, “Taormina che parla con Cogne…zione di causa”, “Excalibur, la spada nella Soccia” ecc …). Leggo il sito di Sabelli Fioretti perché trovo interessanti e/o divertenti quasi tutti gli interventi, tuttavia quando leggo Natalino Russo ho sempre la sensazione, come dire, che tra le righe voglia dire, “vedete quanto sono bravo e spiritoso? Vedete come gliele canto? Quando vi accorgerete di me?” Ma magari mi sbaglio.
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