da Luca Benigni
Eppure qui in questa cazzo di regione Lazio abbiamo anche lavorato bene. Noi dell’Ufficio stampa ce l’abbiamo messa tutta nonostante Marrazzo. Prima lo abbiamo sostenuto , poi abbiamo sostenuto e dato il nostro apporto a Montino, poi siamo andati a fianco della Bonino. Cercavamo di salvare il nostro posto di lavoro, si dirà , ed è vero, ma sopratutto l’idea che avessimo fatto un buon lavoro nonostante la classe politica . Infatti si poteva fare molto di piu. Il fatto , caro Sabelli , è che il popolo di sinistra aveva gia deciso di perdere. Il dato singolare di tutti i sondaggi infatti era questo: alla domanda chi pensate che vincera le regionali, la maggioranza rispondeva la destra, nelle intenziioni di voto pero il dato era esattamente il contrario. In questi anni è come se si fosse inucleato nel nostor Dna la convinzione della sconfitta come destino ineluttabile. E’ come se una squadtra di calcio scendesse in campo già convinta di perdere. Cosi è il popolo dela sinistra oggi,.E la storia dei suoi dirigenti segue questo sentire diffuso, ne è l’espressione. L’unica capacità reattiva è uccidere i capi. Io a quest’andazzo sarei dell’idea di metterci uno stop. Ho sentito Vendola in qualche comizio per radio, Fa sognare. Ma basterà per togliere dal Dna della sinistra l’accesso prodotto dal virus della sconfitta oggi e sempre? Spero di si, anche se non risuciamo a seguire nemmeno la piccola donna sola contro tutti (vescovi, Pdl, forze economiche” vuol dire che il nostro popolo , al di la dei dirigenti, è quasi morto. Vendola è una fiammella diamogli ossigeno per bruiciare meglio e proteggiamola dai venti della sconfitta. Cosi magari vendichiamo anche la piccola donna sabauda.
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