dal Nuovo
Gran brutta figura per tre esponenti del partito del premier Aznar, in Spagna. Le telecamere dell’Aula parlamentare li inquadrano mentre visitano siti porno. E’ scandalo.
MADRID – Sopresi a visitare siti pornografici in Rete durante i lavori parlamentari. Per giunta proprio quando in aula si dibatteva uno dei problemi sociali al momento più sentiti in Spagna, quello sulla violenza familiare contro le donne.
Tre membri del Pp spagnolo, il partito di centrodestra del premier Maria José Aznar che al momento guida il paese, sono finiti nei guai a causa di una curiosità sessuale un po’ troppo allegra.
I tre, impietosamente inquadrati dalle telecamere dell’Aula mentre si dilettavano tra donne discinte e immagini hardcore, sono stati severamente multati dal direttivo del Partito, con sanzioni che vanno dai 450 ai 900 euro.
Ma di fatto, al di là della pena pecuniaria, la punizione maggiore resta il duro colpo d’immagine. Uno di loro, presidente della sezione giovanile del Pp, ha rassegnato le dimisisoni. Tutti si sono attirati critiche e derisione da parte delle opposizioni e dell’opinione pubblica.
E poco importa se la Spagna vanta la più alta percentuale europea di adulti che frequentano siti pronografici (il 40 per cento degli utenti di Internet). I movimenti femministi hanno definito l’attività dei due: “ripugnante e disgustosa”.
Non so com’è ma non riesco a scandalizzarmi. E’ evidente che i deputati spagnoli hanno un computer davanti a loro. Se ce l’hanno lo possono usare. Se lo usano per leggere barzellette va bene e nessuno si scandalizza. Se lo usano per cercare nuove ricette pure. I movimenti femministi che giudicano guardare siti porno un’attività ripugnante e disgustosa non sanno quello che dicono e dimenticano che i meglio libri porno furono scritti negli anni Settanta dalle femministe più sfegatate. Mi direte: ma un deputato in aula non deve distrarsi. Ma allora percché gli danno il computer? (csf)
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