da Primo Casalini, Monza
Michele Serra continua ad investigare sulla “differenza antropologica”, inventando un tormentone da cui ho preso il titolo. Non credo però che l’Italia sia spaccata in due come una mela. Faccio un esempio: la scuola media che è a duecento metri da casa mia. Fra gli altri problemi, ne avevano due: l’aula Internet e l’insegnamento dell’italiano ai bambini extracomunitari (circa il 10%, ormai). Si era trovata la soluzione di “specializzare” una insegnante di matematica nel primo caso ed una insegnante di italiano nel secondo. Era a vantaggio di tutti, evidentemente: l’uso di Internet si sarebbe diffuso in modo equilibrato, e le insegnanti, ognuna delle quali ha in classe due-tre bambini extracomunitari, che giustamente non vengono ghettizzati, sarebbero state molto agevolate nell’insegnamento. No, non si può più fare così: tutte in cattedra. D’accordo, da qualche parte ci sarà qualcuno che fa corsi di arpa celtica o di mandolino partenopeo, ma occorre saper distinguere. E di fronte a queste decisioni, che piovono da Donna Letizia in giù, le insegnanti brianzole, ci sono rimaste male. Sono persone.che generalmente dicono che quel comunista di Fassino è bravo e che se continua così fra vent’anni forse lo votano, ma che per il momento vanno sul sicuro e votano Forza Italia, la nuova DC. Ma il buonsenso e la voglia di far bene il proprio lavoro possono essere ancora bipartisan.
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