da Alessandro Ceratti
Caro Claudio, la tua proposta su come riparare a notizie false (pubblicando sollecite rettifiche) non mi convince affatto. Faccio un buco, ci metto una toppa, ma il risultato finale non è un abito nuovo come prima. Io credo che la verità sia un bene così importante che i giornalisti che diffondono notizie false dovrebbero essere perseguiti d’ufficio, anche se i loro articoli non diffamano nessuno. In fin dei conti diffondere menzogne può essere a pieno titolo considerato un danno per la collettività. Per risolvere poi il problema delle querele facili io proporrei che, visto che nel mondo di oggi tutto gira intorno ai soldi e che in fin dei conti la minaccia che le querele dirigono contro la libertà di stampa è una minaccia di tipo economico, chi sporge querela, nel caso in cui perde la causa, debba essere obbligato a risarcire il giornalista ingiustamente querelato un indennizzo proporzionale a quello richiesto. Pensa che soddisfazione! Ti fanno causa e poi ti devono pagare! Basta stare attenti a quello che si dice. E poi potresti andare in giro con una Mercedes classe C nuova dicendo: “me l’ha pagata tizio!”.
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