da Giselda Papitto, Roma
Caro Davide, no pregiudizi verso ingegneri. Io, giovanissima, ne ho sposato uno, ing. chimico; ne derivarono tre figli. Le materie umanistiche e la lingua italiana erano la sua specialità. La mia specialità, la pizza. Risultato: una frittata. Dopo sette anni ognuno per la sua strada, la sua, lastricata di congiuntivi, subordinate, paratassi e ossimori. Aveva fatto il classico e le elementari in una scuola pubblica con maestra d’altri tempi. Ergo: ti è mancato il classico e la tua maestra era sì una maestrina, come midici, ma non aveva la penna rossa. Ma, dimmi, perché atipico?
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