da Valeria Garabello
Caro Giorgio Goldoni, io non faccio processi alle intenzioni né critico nessuno di niente. Mi limito a registrare delle parole orrende che vengono usate al posto di altre, per esprimere concetti semplici ed evidenti. E a dare la mia interpretazione di tutto ciò. Io rispetto la sua posizione. Lei, per cortesia rispetti la mia, a cominciare dal nome, che era una delle poche certezze che avevo, prima che arrivasse lei.
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