da Primo Casalini, Monza
Sono i bromuristi quelli che hanno innescato il tormentone regime sì / regime no. Quelli che vorrebbero che ce ne stessimo tutti zitti e boni. Nessun paese è del tutto un regime: la Corea del Nord lo è solo al 98,57%, mentre la Svezia, all’estremo opposto, non scende sotto il 12,72%. Le prove ce le ho, ma sono top secret. In mezzo ci sono tutti gli altri paesi, distribuiti secondo una curva gaussiana. Ecchisenefrega! Prima di tutto mi sembra che l’attuale premier sia andato avanti per anni blaterando di regime ogni giorno. I bromuristi, categoria di cui fanno parte molti distinti scrittori di editoriali, con desso premier il tormentone non l’hanno mai innescato. Se ne stavano lì, cinguettando di riforme indispensabili benchè impopolari. Adesso ci dimostrano dottamente che in Italia il regime non c’è, e che quindi abbiamo fatto male ad affollare Piazza S.Giovanni. E se putacaso invece il regime ci fosse, faremmo male ugualmente, perchè in quel modo spaventeremmo i moderati (cioè noi stessi). Insomma: “Va in convento, va! e medita nel silenzio”. Usano le parole come posate, questi vestaloni che ne hanno viste tante. Ogni tanto vengono presi da un fremito tardosessantottesco, ed osano l’inosabile: dicono che il premier forse a volte esagera, ma queste parolette ardite le incastonano fra Moretti “cinematografaro e qualunquista”, Cofferati “che una volta era un sincero riformista”, Biagi, “l’anziano giornalista” e via andare. Aveva ragione Giacomo Leopardi: “Fanno propriamente stomaco”. Intanto il paese tutto sta andando a sbattere contro “le mirabili sorti e progressive” auspicate dal premier. I vestaloni se ne stanno lì, accudendo giorno e notte il focherello che non si dee spengere. Moderato pure esso.
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