da Cesare Bardaro
PUNTO 1. Che Auditel sia inaffidabile lo sappiamo dal luglio 2001, quando 8 minuti di segnale orario su Rai1 non fecero riscontrare sensibili cali d’ascolto. Ricordo anche che un paio d’ anni fa Rispoli ricevette il Tapiro d’oro da Striscia la notizia perché la replica notturna del Tappeto Volante aveva avuto, secondo l’Auditel, meno spettatori del telescopio RaiPUNTO 2. L’ Auditel nacque per determinare le tariffe pubblicitarie, non per decidere la sorte dei programmi. In una televisione commerciale può essere normale che un programma venga tagliato per i bassi ascolti. Più grave è quando ciò accade in quello che dovrebbe essere il servizio pubblico, che già riscuote il canone. Si potrebbe obbiettare che se la RAI non perseguisse anch’essa il massimo ascolto lascerebbe campo libero – e l’intero mercato pubblicitario – a Mediaset. Ciò non accadrebbe se in Italia non si fosse fatto di tutto (con gravi responsabilità della sinistra) per impedire la nascita di un terzo polo televisivo. Avremmo avuto così una leale concorrenza – con relativa spartizione del mercato pubblicitario – tra almeno due poli televisivi privati e un servizio pubblico dedito invece alla ricerca della qualità, senza condizionamenti legati al mercatoPUNTO 3. Non è giusto che le scelte di qualche migliaio di famiglie rappresentino il gusto di milioni di italiani. La proposta di Aldo Grasso ha però, come è stato osservato, il grave handicap che le scelte dei telespettatori non dotati di meter per Auditel non esistono, perché non rilevabili. Il problema può essere però risolto creando un Auditel alternativa e veramente democratica. Mi spiego. Ognuno di noi – ma dovremmo essere migliaia – dovrebbe cominciare a stilare ogni giorno l’elenco – con relativi orari – dei programmi visti nel corso della giornata e quindi inviarlo – via e-mail – a RAI, Mediaset e Auditel. Queste si troverebbero così ad avere una doppia rilevazione: quella delle famiglie Auditel e quella di migliaia di liberi cittadini che le informano su quello che hanno veramente visto e anche – eventualmente -se li è piaciuto o no. Starà poi a loro decidere come utilizzare questi dati.. Io penso di cominciare a farlo da domani. Ovviamente se la sera sono uscito comunicherò ugualmente che non ho visto niente. Questi gli indirizzi a cui possono essere inviate le e-mail:
mediasetonline@mediaset.itauditel@tin.itrai-tv@rai.it
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