da Alessandro Ceratti, Cusano Milanino
E’ vero. Di Pietro non è di sinistra (mi ha detto che prima di votare per sè stesso votava per la DC ed AN). Farebbe infatti parte di quella destra che se avesse un qualche peso politico, si sostituirebbe a quella attuale, e contribuirebbe decisamente a rendere l’Italia, attraverso il gioco dell’alternanza democratica, un paese migliore. Farebbe forse parte di quella destra che Montanelli avrebbe votato senza turarsi il naso. Marco Foraggi preferirebbe, anziché costruire un’alleanza contro Berlusconi, dar vita ad un progetto politico autenticamente di sinistra. Aspirazione legittima, senz’altro. Ma non è più tempo, purtroppo per noi. Quando la sinistra è finalmente arrivata al potere si è affrettata a porre le basi per la vittoria di Berlusconi (badi: il governo D’Alema era più “a sinistra” di quello Prodi, se non altro per il primo ministro). Il suo “progetto di sinistra”, signor Foraggi, non si concretizzerà mai, se la dirigenza DS &co. continuerà a comportarsi in maniera così inadeguata. Se e quando Pancho Pardi diventerà segretario dei DS, forse la sua speranza si potrà avverare. Finché lei continuerà a votare, turandosi il naso, per una sinistra come quella di oggi, non farà che rafforzarla e allontanare sempre di più il suo sogno.N.B. Di Pietro non è di sinistra, mentre i socialisti di Boselli sì. Infatti si chiamano socialisti, lo dice la parola stessa. Continuiamo a ragionare così, continuiamo a farci del male.
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