Settimana intensa. Agli incontri con l’autore che organizzo nel mio paesello è venuto Antonio Di Pietro, ha fatto il pienone e ha trascinato una platea di persone attente con la sua forza polemica e il suo entusiasmo. Contemporaneamente c’erano da me Filippo Solibello, Massimo Cirri, l’inviata Marina Senesi e i fratelli Carloni della Banda Osiris per un incontro preparatorio della prossima edizione di Caterpillar. Soppressa, minestrone,vino rosso e grandi chiacchiere sul terrazzo. Racconti, curiosità, aneddoti e una assicurazione: alle prossime elezioni Di Pietro non commetterà più l’errore di presentarsi da solo. Di Pietro se ne è andato sulla sua improbabile macchina Santa Fè a tarda sera diretto a Genova. Siamo rimasti a discutere di Caterpillar (prossimo anno si torna a un’ora e mezza), e di quello che dovrò fare dopo aver fatto il critico letterario, l’esperto di sagre, il supplemento, il giornale (La Testata), la tv (la Otto). Con un curriculum del genere non posso che scendere in campo. E lo farò fondando un nuovo movimento politico, il Pa.Po.Po di cui però non posso dirvi niente di più. Nei tre giorni non abbiamo parlato solo di radio. Avremmo voluto ma Cirri è stato preso da un trip drammatico. Non potevamo staccarlo dalla sega circolare. Ha segato tre metri cubi di rami di faggio e a me e a Filippo toccava impilarla mentre l’inviata Marina, l’unica seria, lavorava al libro che sta scrivendo. Qualche goffo tentativo di tirare dei colpi di golf (ferro sette) e di trovare funghi. Lettura di giornali, piccolissime passeggiate, aperitivi in piazza a base di polenta di patate e di prosecco. Adesso sono partiti. E’ tornato il silenzio. La sega circolare tace.
Ps: Continua sui giornali lo strano atteggiamento della destra. Attacchi, lamentele, piagnistei per i comportamenti della sinistra. L’attenzione della destra all’opposizione è esagerata e sinceramente sorprendente. La Dc, convinta della sua forza, se ne fregava della sinistra. I Ds raramente prestavano attenzione all’opposizione, tutti preoccupati a imparare il mestiere della maggioranza e a fare errori. Invece questa destra guarda continuamente a sinistra nei pochi momenti in cui non legifera a favore del suo padrone (Fatto l’inganno, trovata la legge: stupendo slogan che sembra sia stato inventato da una nostra lobbista). Mi viene in mente che è tipico dell’aziendalismo volere il consenso di tutti e non sopportare che ci sia gente che legittimamente manifesta il suo disappunto. E in politica è tipico del populismo. Tipico del populismo e – scusate, non volevo, perdono, non ditelo in giro – dei regimi. O per lo meno degli aspiranti regimi. Cav. lei dice sempre lasciatemi governare. Governi, la prego, se non lo fa è solo perché la sua coalizione non ne è capace. I numeri glielo consentono, non stia a perdere tempo a guardare noi. E quanto a noi, lasciateci protestare.
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