da Fausto Cerulli
Dai ccomombiani mi guardi Iddio, dai soldati ugandesi mi guardo io…. Apprezzo l’inimitabile candore dei padri comombini che si sono messi in testa di fare da pacieri tra il governo dell’Uganda e i guerriglieri del Salvatore ( e magari si saranno lasciati attrarre dal Salvatore, cancellando i guerriglieri). Fin qui nulla di meno che degno: anche la comunità di sant’Egidio si è messa in testa di far andar d’accordo il Corano con la Torah. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma i padri commbiani, per far le cose in regola, hanno chiesto alle autorità ugandesi il permesso di incontrare i guerriglieri; magari nella burocratica richiesta avranno specificato il luogo e l’ora dell’incontro: ma se anche non lo avessere specificato, potevano pensare che qualche militare ugandese li avrebbe seguiti e sorvegliati. Così è accaduto che i nostri bravi padri, in perfetta buona fede, sono andati all’incontro nella giunga, portandosi appresso, senza saperlo, mezzo esercito ugandese. Che ha aprrofittato dell’occasione per ammazzare una trentina di guerriglieri, e di portarsi via i beati padri, senza torcere loro un santo capello. Adesso vaglielo a spiegare, ai guerriglieri del Salvatore, che i padri comboniani erano in buona fede…. Magari pensano che era un’imboscata, concordata tra i padri e i militari. Il comboniano capo, dall’ospedale, ha chiarito di essere stato ricoverato per una colica di fegato, e ha detto che intende portare avanti la missione di pace. Forse sarebbe meglio che venisse a Chianciano a curarsi la colica.Altrimenti finisce che la sua missione di pace si conclude a guerriglia sterminata. Non ci siamo: la politica, nella Santa Romana Chiesa, lasciamola fare ai gesuiti. La diplomazia più raffinata della storia.
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