da Gianni Da Vià
Quanto venda ” Il Foglio” non lo so. Di certo,qui a Padova ,è una quotidiana caccia al tesoro in bicicletta per trovarlo e quando con mezza chiappa sulla sella ,lo sfilo dalle copie sottostanti,queste non sono mai più di tre,e so di essere il primo della giornata.Ferrara sa che è introvabile ,ai limiti della clandestinità carbonara, e si diverte .Si diverte ad autoaccusarsi di scarsa cultura e di conseguente scrittura criptica per giustificare la difficoltà di lettura lamentata da molti.Dice Ferrara: questo è “Il foglio”,cari ragazzi,vi procura qualche sofferenza ma dà molto: del foglio non si butta niente,ci si incartano le noci pesche o lo si può usare come coibente nel terrario per la tartaruga.E da quando mia moglie ha scoperto Guia e Marcenaro,posso omettere l’acqusito solo la domenica e il lunedì .E’ già qualcosa.
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