da Benedetto Romeo
Il più brevemente possibile, alcune risposte agli “attacchi” che mi piovono da più fronti e qualche precisazione:ad Urbani/1: la “stima” è esattamente quella che vi fa ritenere l’incensurato Berlusconi uno dei peggiori criminali del secolo. Se vale per voi, varrà pure per me, no? O forse io devo trattare da pedofilo il condannato della cui innocenza sono sicuro, e voi potete trattare da delinquente l’incensurato sulla cui colpevolezza non avete dubbi? Com’è ‘sta storia delle “regole”, sono uguali per tutti o valgono solo contro qualcuno?A Beretta: cosa sia una prova lo stabilisce solo giudice. Se vi è colpevolezza, vi è, al contempo, condanna definitiva. Lo dicono la civiltà e la Costituzione.Ad Arienti: si va in galera – carcere preventivo escluso – solo a seguito di condanna definitiva. Che sia omicidio o qualsiasi altro reato.Ad Urbani/2: quella corte d’appello lì è solo una sezione istruttoria. La sezione, ossia, che deve stabilire se sussistono (sussistevano, ora c’è il gip) validi motivi per iniziare un processo. Non valuta nel merito, quindi non può dichiarare colpevole nessuno: si è limitata a negare il rinvio a giudizio richiesto dalla procura.
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