da Liliana Tedesco, Palermo
Sento l’esigenza imperante di manifestare tutto il mio sconcerto e, in quanto cristiana devo dire, la mia vergogna per cio’ che in questi giorni si sta consumando nella chiesa cattedrale della mia citta’.Come e’ possibile che un cardinale arcivescovo, un servo di Cristo, sposo cioe’ degli ultimi della terra, decida di chiamare la polizia per buttare fuori dalla cattedrale persone in grossissime difficolta’, senza casa da tempo, variamente gabbate dalle autorita’ competenti, che decidono per disperazione di continuare l’occupazione pacifica del luogo simbolo per eccellenza di accoglienza ad oltranza?E’ stato lui a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine? E’ stato uno dei suoi vescovi ausiliari?Poco importa! Sua e’ comunque la responsabilita’ finale di un modo di affrontare una prova come questa.E’ stata causa di forza maggiore, vista la recente ordinanza del Prefetto che vieta manifestazioni davanti e dentro edifici pubblici (ma non era una democrazia la nostra, una volta, o ricordo male?!)?Poco importa! Non c’e’ prefetto, non c’e’ legge umana di fronte all’unico precetto del Cristo che e’ un precetto d’Amore incondizionato.Forse e’ troppo pretendere che dappertutto si prenda ad esempio il gesto di Mons. Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che ritenne ovvio ospitare nei locali del palazzo arcivescovile una serie di famiglie sfrattate in attesa di collocazione adeguata; ma che bell’esempio per tutti noi sarebbe stato almeno vedere il nostro vescovo, interpellato direttamente, scendere in prima linea, nel nome del Cristo che rappresenta, a difendere i diritti fondamentali di persone umane che non hanno bisogno di assistenzialismo e sulla cui pelle si giocano intrighi e strumentalizzazioni di ogni sorta e da ogni parte!E invece, per di piu’, intervistato in occasione del festino, dopo questi fatti, parla in televisione di “nuove pestilenze” indicando il terrorismo fra quelle piu’ vicine a noi (vedi la “piaga DE’ TTRAFFICO” nel film “Johnny Stecchino”!): qualunquismo? Sindrome dello struzzo? Quant’altro? Solo il buon Dio puo’ saperlo.Mi vergogno molto, intanto per essermi decisa solo adesso ad esprimermi, ad agire in qualche modo, pur avendo seguito a distanza, da cristiana, l’impegno enorme, totalizzante, di chi cristiano non si professa ma ha enormita’ da insegnarmi in materia di solidarieta’.Certo e’ che il gestaccio del pastore della diocesi cui appartengo e’ servito almeno a scuotere la mia coscienza: condivido con lui la responsabilita’ di cio’ che accade e di ogni mancanza d’amore che vede lui, come me, indifferente; lo sbaglio che imputo a lui e’ figlio del mio e genera il mio.Iniettare nella societa’ amore per la verita’ con gesti concreti (“la verita’ vi fara’ liberi”, peraltro, ha detto il Cristo Gesu’) e’ il compito di ogni singola persona sulla faccia della terra, e non renderci complici, ciascuno a suo modo, di chiunque abbia tutto l’interesse a che ci sia sempre un “bisogno” da sfruttare.
Nessun commento.
Commenti chiusi.