da Luca Bellanti, Romano di Lombardia (BG)
Un paio d’anni fa o giù di lì le avevo scritto una lettera (non avevo ancora internet) piuttosto polemica in cui le chiedevo in due parole questo: perchè diavolo quando si parla di sessantottini (e lei lo fa spesso nelle sue interviste), alla domanda che fine hanno fatto, si risponde sempre, questo è al tal giornale, questo è manager alla tal multinazionale o al tal ente Statale, questo è un pezzo grosso qui e questo là. Ci sono “anonimi” sessantottini operai (o affini) che addirittura non sono mai andati ad un Costanzo Show, eppure per niente scemi ….. lo sa? Oppure chi ha scelto la coerenza è scemo? Coerenza che non vuol dire ottuso immobilismo, è ovvio….bensì non fare un salto della quaglia esistenziale.
Lei non è un mio attento lettorealtrimenti si sarebbe accorto che è proprio questo l’argomento che io uso per controbattere coloro i quali mi dicono che solo gli imbecilli sono coerenti. Con Mario Capanna, che ho intervistato per l’Adige e che è venuto qui a Lavarone a presentare il suo ultimo libro, abbiamo parlato a lungo di questo e lui, appunto, mi ha fatto un lungo elengo di sessantottini che non sono passati dall’altra parte della barricata.Lui per primo. (csf)
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