da Valentina Strada
La tua nota su Capanna è di grande conforto in questi tempi barbari. E’ bello sapere che ci sono ancora persone così. E’ una cosa che aiuta. Anch’io, tra l’altro, ho un ricordo personale di Capanna. Ho partecipato infatti alla prima occupazione nella storia della Cattolica dopo un’infuocata assemblea condotta da Capanna (con Pero e Spada). Credo di poter vantare questo “merito” anche se dovetti, mio malgrado, lasciare l’aula Gemelli in piena notte, (poco prima dell’arrivo della polizia chiamata da Franceschini mannaggia) solo per andare a casa a dormire un paio d’ore perchè la mattina dopo dovevo presentarmi al lavoro (allora c’erano gli “studenti lavoratori”, categoria di sfigati che frequentavano i corsi la sera e che per l’università erano dei ricchi perchè producevano un reddito, quindi andavano tassati più degli altri. Ricordo infatti che pagavamo una sovrattassa di 7 mila lire, circa il 10 per cento più degli studenti diurni, per il consumo della luce la sera!!!! Poco tempo dopo andai a cercare Capanna dentro all’Agustinianum, il collegio che lo ospitava (lui era lì grazie a una borsa di studio), per chiedergli di lasciarsi fotografare (non c’erano ancora sue foto in giro – forse le aveva solo la questura) da Giuseppe Pino per Panorama. Lui si prestò cortesemente. E così furono scattate le foto in cui, avvolto in un mantello nero, arringa gli studenti davanti alla Cattolica.
Valentina è una delle primissime persone che io ho conosciuto a Panorama. Si parla dei primissimi anni Settanta. Allora era la segretaria di redazione. Adesso ha fatto carriera ed è un pezzo grosso. Ci vediamo ogni tanto a cena insieme ad altri proto-colleghi con i quali abbiamo formato una specie di lobby dei poveracci (in contrapposizione con il club di Berlino). Con lei facevamo cortei il sabato e marce non competitive la domenica. Non era un’estremista, per fortuna, e per fortuna non è una voltagabbana. A forza di intervistare banderuole mi sembra quasi che quella sia la regola e noi l’eccezione. E invece non è così. Solo che ci sono quelli che sbraitano e quelli che sussurrano. Valentina è sempre stata una sussurratrice quindi spero che non me ne vorrà se pubblico questa lettera che voleva essere privata.
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