da Jacopo Revitti
Dopo aver visto per la quarantesima volta il servizio sui successi del nostro Silvio Berlusconi in qualità di ministro degli esteri, penso a quanto possano cambiare i soggetti dei servizi e l’atteggiamento dei giornalisti nei loro confronti senza che si pronuncino, ossia a quanta propaganda subdola si possa fare attraverso dei banali servizi. Vedere il Premier intento a farsi pubblicità per raggiungere qualche scopo incomprensibile rievoca in me immagini del Ventennio, che non ho vissuto, trasmesse talvolta in televisione. Anche qualche conduttore ritenuto indipendente si mostra totalmente identificato con il governo, ma ora non può venire considerato ruffiano ma normale perché è una consuetudine generalizzata e lo strano è chi non vuole adeguarsi. Il problema più importante è il seguente: questa è la televisione che vogliono coloro i quali si sono lamentati perché non vi era una tv pubblica indipendente e obiettiva?
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