I mondiali di calcio e la stampa. La nazionale di Trapattoni e i quotidiani. Parliamone. Prima pagine, il giorno dopo la vittoria degli italiani contro l’Ecuador, squadra per la prima volta ai mondiali. Riporto solo le primissime righe.
Fabio Monti (Corriere della Sera): “Ha pregato, “perché io credo in Dio e non bisogna aver paura di pregare”. Ha cantato l’inno di Mameli”.Carlo Fruttero (La Stampa): “L’Italia si è fermata, uffici, opifici, Camera e Senato, albicoccheti e ciliegeti, perfino il vaticano, forse la mafia stessa. L’Italia si fermò, come il sole nel libro di Giosuè. Un affare biblico”.Emanuela Audisio (Repubblica): “No, Ecuador, no se puede. Non con questo muchacho che si chiama Vieri”.Giorgio Tosatti (Corriere della Sera): “E’ bello vedere un accenno di lacrime negli occhi di Trapattoni Giovanni, 63 anni, mentre suonano gli inni”.
Una boccata d’aria, prego. Nel sito dependence Documenti leggere l’articolo di Oreste del Buono- sulla Stampa- sulla differenza fra tifo e patriottismo.
Claudio Sabelli Fioretti
Ps. Ho dimenticato la discesa dal monte. Le mie gambe no.Pps. Mi piace Lingua perché è l’unico sito al mondo dove spengono i lampioni di notte e li accendono di giorno.Ppps. Nuccio è partito.
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