Era un fanciullo inconsapevole quindi non è colpevole. Così hanno deciso i giudici e il carabiniere Alberto Tomba va assolto dal reato di frode fiscale. Venti miliardi, mica bruscolini. Tomba naturalmente è d’accordo. “La verità è che in Italia ti perdonano tutto ma non il successo”, ha detto. Ed è vero. Ti perdonano tutto purché tu abbia un comportamento infantile. E che Tomba non avesse raggiunto la maturità lo aveva dimostrato anche tirando una pesante coppa di vetro su un fotografo, ferendolo, oppure tirando fuori la paletta da carabiniere per farsi bello con una ragazza e superando una chilometrica coda di auto in quel di Cortina d’Ampezzo.I giudici lo hanno assolto (condannando quel marpione del padre) con motivazioni senza dubbio convincenti. Dicono: “Le tendenze equilibranti della natura non potevano far sì che a tale dovizie di doti fisiche si associasse altrettanta capacità imprenditoriale”. Satira pura. Nemmeno Cuore era capace di fare considerazioni così acute. Come dire: “Quella ragazza è troppo bella. Deve essere per forza cretina. Sapete? Le tendenze equilibranti della natura”.Oltre alla fanciullesca inconsapevolezza ha giocato a favore di Alberto Tomba anche “la sconoscenza sesquipedale di aspetti fondamentali della vita”. Come non comprendere? Se uno sconosce sesquipedalmente aspetti fondamentali della vita come può essere condannato. Mi ricordo, quando ancora studiavo, qualcosa come “La legge non ammette ignoranza”. Ma ignoranza sesquipedale? In diritto penale non se ne parla. D’altra parte, insistono imperterriti i giudici, bisogna anche considerare “l’alienante robotizzazione dell’atleta nella quale parrebbe mortificante identificarsi ma che è accettabile, o addirittura utile, in dibattimento”.Insomma, tre considerazioni: 1) I giudici ridevano quando hanno scritto questa sentenza? 2) Tomba, quando ha letto questa sentenza che mandava assolto un giovane robot senza capacità intellettive che sconosceva la vita si è messo a piangere o ha fatto salti di gioia? Se ha fatto salti di gioia è sicuramente perché nonostante il tempo passato, egli sconosce ancora. 3) Se mi incontrate per strada e vi do uno schiaffone sappiate che nessuno potrà condannarmi. E’ la tendenza equilibrante della natura? E’ la sconoscenza sesquipedale della vita? E’ l’alienante robotizzazione? No, è il rincoglionimento senile. Giudici, vale anche questo o vale solo la fanciullesca inconsapevolezza?
Claudio Sabelli Fioretti
ps: su documenti l’articolo della Repubblica
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