Alcuni lobbisti mi hanno rimproverato perché nel dramma Palestina-Israele non riesco a prendere posizione. Ma come si fa? A partire dal macroproblema (è chiaro che la Palestina ha diritto di diventare Stato, ma è altrettanto chiaro che Israele ha diritto di rimanerlo, è chiaro che uccidere come uccidono i palestinesi non è sostanzialmente diverso da come uccidono gli israeliani, è chiaro che nella memoria storica di molti israeliani c’è un passato orrendo che però dimenticano quando hanno di fronte un palestinese) per arrivare ai microproblemi (perché i pacifisti maltrattati dagli israeliani all’aeroporto israeliano tornano in Italia e nell’aeroporto italiano maltrattano un italiano che difende le posizioni degli israeliani). Certo, si può entrare nella rissa e menare fendenti a destra e a sinistra prendendo le parti dei più simpatici. Ma serve a qualcosa? Io ritengo criminale la politica attuale dei falchi israeliani, ma non posso dimenticare che quando comandavano le colombe i palestinesi rifiutavano qualsiasi ipotesi di pacificazione, anche quelle a loro molto convenienti.Insomma, capitemi se non partecipo al tifo da stadio. Ospito nel sito tutte le opinioni, anche quelle talora ripugnanti. Ma mi limito a questo.Non ho dubbi invece sul livello di volgarità e di ipocrisia al quale è stata portata la politica italiana leggendo le cronache del congresso di An. Che il nostro presidente del consiglio, credendo con questo di ampliare i margini del suo consenso ( e magari ha pure ragione) inizi il suo discorso dicendo che lui certo ama sua moglie ma che le gambe delle congressiste in prima fila sono stupende, mi riporta ai giochetti da liceale o ai discorsi da bar sport. Prima o poi, se Dio vorrà, Berlusconi scomparirà dal panorama politico italiano. Ma quanto tempo occorrerà per riportarlo a un livello accettabile? Nel frattempo i danni sono gravi. Per esempio, in questa caciara inaccettabile e insopportabile, mi sta sempre più piacendo Casini. Che dite, è grave?
Claudio Sabelli Fioretti
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