da Giorgio Lagomarsino
Tu affermi di non riuscire a prende posizione sul dramma Palestina-Israele, ma qualificare come “tifo” (irrazionalita’, partigianeria) le legittime proteste dei pacifisti e dicoloro che ritengono criminale la repressione del popolo palestinese da parte del governo israeliano significa -eccome- prendere posizione. D’altra parte, non prendere posizione davanti agli attacchi alle autoambulanze della croce rossa, davanti al diniego di assistenza ai feriti, davanti alla punizione collettiva in atto nei territori rioccupati, potrebbe farci diventare complici di tali crimini. Alludere agli “opposti estremismi” per ignorare le violazioni delle convenzioni internazionali, il non rispetto dei luoghi santi,le bugie, le rappresaglie sproporzionate e il “black out” imposto ai media da parte di uno stato che ignora le risoluzioni delle Nazioni Unite, non aiuta a fare chiarezza su quanto sta avvenendo.
Giorgio, ma cosa dici? Le rappresaglie sono sempre una cosa infame. e anche inutili e controproducenti. Ma come fai a definirle sproporzionate? Quanti morti ci vogliono per definirle proporzionate? E poi: protestare non è tifo. Lo è se si protesta senza nemmeno cercare di vedere le ragioni degli altri. E quando gruppi di pacifisti tornano in Italia e insultano con urla antisemite chi non è d’accordo con loro, questi non solo sono tifosi, sono anche stronzi. Ma molto stronzi.(csf)
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