da Massimiliano Allemagna
Certo ci vuole un bel coraggio a scrivere certe cose, nascosti dietro uno pseudonimo. Se lo conosci puoi almeno dirci il nome del Signor Iena, visto che proprio tu ci inviti sempre a firmare i nostri messaggi. A parte che l’adesione alla manifestazione, come ha giustamente sottolineato Mieli, è libera ed è quindi un segno di democrazia (ma forse il significato della parola sfugge a chi è abituato per forma mentis ad essere inquadrato all’interno di strutture superiori) permettere la partecipazione a chiunque lo voglia, non mi è sembrata una bella giornata per la dignità della Palestina la giornata in cui si è tenuta la manifestazione che ha visto alla sua testa persone travestite da Tanzim che, imitati dalla gran parte dei partecipanti, lanciavano slogan da far rabbrividire.
Da tempo vi vado spiegando come non riesco a prendere parte a queste polemiche come se fosse una questione di tifo. La lettera di Massimiliano ne è una riprova. La Jena (non so chi sia, ma in qualsiasi giornale gli articoli non firmati o protetti da un nickname sono da attribuirsi, come responsabilità, al direttore) ha detto delle cose precise, che si possono condividere o me, ma sono notizie, e cioè che partecipare a quella manifestazione per difendere il diritto di Israele a sopravvivere insieme agli eredi del fascismo potrebbe creare qualche contraddizione. E’ una notizia certa: Colombo insieme a Gasparri, Caldarola insieme a Fini. Massimiliano risponde e non aggiunge nulla alla notizia. Semplicemente fa la hola per la fazione contraria e cita la manifestazione di quei farabutti che hanno sfilato vestiti da kamikaze. Che cosa c’entra. Forse che l’opportunità di una manifestazione prende forza dalla scelleratezza dell’altra? Sai Massimiliano che cosa avresti potuto rispondere alla Jena? Che questo potrebbe essere l’inizio per una presa di coscienza che ci porti a manifestazioni unitarie. Contro i kamikaze e contro i tanks, a favore del diritto dei palestinesi ad avere la loro terra e a favore del diritto dello Stato di Israele a sopravvivere. Una manifestazione che vedesse girotondini e liberali insieme, sinistra e forza italia, ferrara e “pancho”. Impossibile? Se l’Unità fosse meno impegnata a fare il tifo e più a cercare soluzioni e verità, serebbe stato possibile per lei fare una operazione del genere. E tutti saremmo andati a Roma a manifestare. Invece così, sinceramente, preferisco che lo facciano da soli, come da soli preferisco che abbiano manifestato i simil-palestinesi.
Claudio Sabelli Fioretti
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