Panorama è in edicola con il solito panino imbottito. Lo scarti dal cellophan ed esce fuori di tutto. Un dépliant dell’Iliade Illustrata, un opuscolo della Lacoste, e perfino due assorbenti ascellari Till Flai. C’è anche, incredibile, Panorama, con una copertina impressionante: il buco fatto dall’aereo di Fasulo nel Pirellone. Ma c’è solo il buco, cioè solo la copertina. Geniale. Dentro, nelle 292 pagine del settimanale, non c’è assolutamente nulla che parli della tragedia del Pirellone. Per forza. L’incidente è avvenuto giovedì e Panorama esce venerdi. Non poteva mica fare miracoli. Però voleva fare il botto il edicola. E forse lo ha fatto. E la copertina vera. Niente paura. La solita donnina nuda, Luisa Corna questa volta, coperta solo di un perizoma e di due orecchini ad anello, con la mano sinistra a coprirsi pudicamente la tetta destra ma col medio e l’anulare strategicamente divaricati per lasciar vedere l’allettante capezzolo.Panorama ha una giustificazione: ha vissuto la tragedia del Pirellone in prima linea. Pochi minuti dopo l’impatto dell’aereo sul grattacielo nella redazione è successo il caos. I redattori, stanziati nell’open space della Torre Sud del palazzo Niemayer di Segrate, hanno cominciato a scappare presi dal panico e inseguiti da scoppi e da fumo. Che cosa succedeva? I computer, quelli della sezione esteri ed economia, scoppiavano e si incendiavano. Fuggi fuggi mentre anche la corrente era interrotta. Poi, piano piano, tornava la calma. E si scopriva che la colpa era dell’aereo. Sembra che a seguito dell’incidente l’Enel avesse interrotto la fornitura in tutta la zona della Stazione Centrale e l’avesse dirottata altrove. Overdose di Watt a Segrate e computer trasformati in tric trac. Redattori nel panico. Decisione di stampare la copertina-beffa. Chi ci ha rimesso è stato il capezzolo di Luisa Corna, inutilmente occhieggiante tra medio e anulare.
Claudio Sabelli Fioretti
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