da Carlo Rognoni, deputato ds
Caro Claudio, ecco come stanno le cose: la Camera stanzia 7,8 milioni al mese per le spese del parlamentare. questa somma passa attraverso il parlamentare. e’ lui ad avere la responsabilità di come li spende. ciao e buon lavoro La gran parte dei Ds destina 1,8 milioni al mese per le spese di segreteria a Roma ( io, come responsabile del dipartimento Europa del gruppo Ds-Ulivo della Camera ho in pool con altri tre deputati tre segretarie che lavorano part time ma garantiscono una presenza sempre). Nel mio caso poi per i servizi che svolgono la Federazione di Genova e il Regionale ligure verso 5 milioni al mese. Sono comprese le spese di segreteria sul territorio, le iniziative – compresi i volantini e i manifesti – il telefono, un ufficio con tanto di scrivania per il parlamentare. In più – nel mio caso – la federazione si fa carico di versare un milione netto (più i contributi regolamentari ) a un collaboratore da me indicato nel collegio. Personamente integro quel milione con 500 mila lire di spese a forfait ( benzina per il motorino, telefonate da casa e da cellulare, etc). Restano 500 mila lire con le quali partecipo alle spese dell’associazione libertà eguale che è una associazione riconosciuta dal partito e che organizza convegni, incontri, ricerche etc. E’ chiaro che quello che tu chiami “il portaborse” nel mio caso è un giovane che part time mi dà una mano nell’organizzare il mio lavoro nel collegio. E’ un lavoro non certo pagato bene, ma è proporzionato a quello che si richiede. Il giovane (nel mio caso un neo laureato) è spinto da una passione per la politica, dalla possibilità di maturare un’esperienza che potrebbe tornargli utile. E’ quello che volevi sapere?P.S. è chiaro che ogni parlamentare in teoria ha la possibilità di organizzarsi diversamente con questa somma che la Camera gli dà. C’è, per esempio, chi mantiene un proprio ufficio sul territorio – distinto dal partito. E questo costa!
Carlo Rognoni, ex senatore, ex vicepresidente del Senato, oggi deputato Ds eletto in Liguria, è il primo parlamentare che risponde alla richiesta che gli avevo inviato di chiarire il sistema di gestione dei portaborse. Lo ringrazio anche a nome vostro perché è stato veloce e chiarissimo. Dunque, a quanto dice Rognoni, non esiste uno stipendio per il portaborse, esiste una cifra stanziata per le spese del parlamentare che ognuno può gestire come vuole. L’importante è che ne possa rendere conto, come con grande senso della democrazia, Rognoni ha fatto. Per ora è l’unico. (csf)
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