da Lorenzo Asnaghi
Ho letto una frase su uno dei tuoi sitarelli (democrazia e legalità) che mi fa molto riflettere: I Pubblici Ministeri nei processi di manipulite esercitarono , di fatto, con netta imparzialità e autonomia la loro funzione. Sono contento di leggere una stronzata simile e rivedere con gioia Di Pietro, Davigo, Colombo e Borrelli che passeggiano giuocosamente pei milanesi corridoi del palazzo di giustizia… Esercitarono in modo imparziale? Sì… con Primo Greganti, Achille Occhetto… e tanti altri con cui si rifiutarono di procedere per non essere troppo parziali… Bella democrazia. Giudice accetta le prove a discarico dopo la condanna. Pm compagni di scuola e amici di giudici della stessa (guarda caso) sezione. Collegi giudicanti sputano su sentenze di Corte di Cassazione e Corte Costituzionale. Pm e giudici letteralmente culo e camicia. Illustre Procuratore incita alla resistenza contro il governo (gran testimonianza di imparzialità e autonomia). Toghe rosse se ne vanno quando arriva il ministro di grazia e giustizia. Toghe rosse tacciono quanto è accaduto nello scandalo Carnevale.Questo è ciò che si definisce “uno stato di giudici” (Voltaire) che tutto fa tranne che aver a che fare con legalità e democrazia.
Io ritengo che i giudici abbiano esercitato in modo imparziale e autonomo la loro funzione. Tra grandi difficoltà. Prima di loro, quelli che ci provarono, finirono bombardati, insabbiati, trasferiti. Per quanto riguarda la differenza di trattamento mi sono perfino stufato di parlarne. La sinistra è stata indagata, inquisita e qualche volta anche condannata. Ma chi l’ha assolta non sono state le procure, bensi i giudici. E allora perché continuare a prendersela con Di Pietro, Colombo e Borrelli? (csf)
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