da Vittorio Grondona
In questo periodo va di moda essere riformisti. Il guaio è che chi è ora al Governo del nostro Paese ritiene che riformista significhi modificare in peggio le cose buone, come per esempio togliere ai lavoratori alcune tutele previste dall’art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Non si potrebbe essere ugualmente riformisti cercando invece di modificare in meglio le stesse cose, come per esempio estendere le garanzie dello stesso art. 18 anche alle imprese fino a 15 dipendenti? In entrambi i casi si tratterebbe di riforme…. E’ solo questione di soldi…. Nel mostro Governo è passato purtroppo il concetto che le riforme debbano comunque portare vantaggi alle sole imprese…. Chi se ne frega dell’operaio, tiri la cinghia e stia zitto, mica è amico del Cavaliere!
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