da Marco Monguzzi
Sono sconcertato dalla dichiarazione del presidente del Consiglio sull’omicidio di Marco Biagi. Berlusconi dichiara, e quasi tutti i giornali di sabato 23 riprendono la frase in apertura di prima pagina, che “Le BR non fermeranno le riforme”, mettendo gravemente in relazione la barbarie terroristica con un progetto governativo che, per quanto legittimo, può essere altrettanto legittimamente contrastato, dall’opposizione politica e dalle parti sociali, sindacato in testa. Dalle parole del premier si evince che, se le riforme economiche messe in cantiere dal governo non passeranno, avranno vinto i brigatisti. E’ una strumentalizzazione bella e buona oltreché una forzatura che dimostra come Berlusconi sia tutto fuorché uno statista. Diverso sarebbe stato limitarsi a dire che le BR mai indeboliranno la democrazia, lo Stato, il confronto civile, la dialettica tra le parti: queste parole avrebbero unito il Paese, mentre il premier ha preferito lanciare ancora una volta banali slogan di strumentale divisione. Vorrei continuare a sentirmi un democratico oppositore della politica economica di un governo legittimo senza per questo venire palesemente accusato di fiancheggiare la “strategia” criminale del terrorismo.
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