Caro Gianni Vià, la questione del capello sotto il lavabo è molto più seria di quanto tu non creda. Esiste tutto una gamma di uomo-italiano-in-carriera che – pur dichiarandosi con orgoglio ‘single e contento’ – non ha la minima idea di come si cresca davvero. Il che, tradotto, significa di come ci si debba sganciare dalla mamma-schiava per organizzare anche la gestione della casa. Credimi, all’esemplare di cui ti parlo – fuori tutto il giorno, vestito e patinato – non viene neanche in mente, vista la vita che fa, di assumere una persona di servizio. Vive alla giornata, va a mangiare dai ‘suoi’ o dalla malcapitata ‘fidanzata’, ha un armadio pieno di cadaveri polverosi e – per carità di patria – ogni tanto, pulisce il bagno. In attesa della ripassata provvidenziale della stupida mamma e, soprattutto, di incastrare una donna-scema che se lo sposi pur di avere lo status.Se capitasse a me, comunque, il caso della lettera (la prossima volta dal dentista portati Liala, mi sa che vai meglio) dipenderebbe dal quarantenne. Se fosse come sopra, fuggirei a prescindere. Fosse come il mio grande amore, glielo perdonerei. E ci rimarrei eccome a casa sua. Certa che, se è vero che è lui il mio amore, i capelli sotto al lavandino del bagno NON saranno un problema. Magari fosse questo…il problema.
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