Avrete sicuramente notato che, nonostante quello che sta succedendo, evito quasi sempre di dare giudizi su Israele e su Palestina. La ragione è una sola. Sono convinto che tutti abbiano ragione e tutti torto. E che parlare è difficile. Perché tutto sfugge di mano, tutto non dipende da noi, e la rabbia diventa enorme quando leggi parole preconcette che non portano da nessuna parte, luoghi comuni, slogan. Gente che uccide, che muore per ideali – lasciatemelo dire – del cazzo a meno che la sopravvivenza non sia un ideale. Valeria Gandus ci segnala un articolo di Marina Morpurgo sul Diario. Vorrei averlo scritto io, ma io non avrei mai potuto perché io non sono ebreo. Comincia: “Cari partecipanti alla manifestazione per la pace in Medio Oriente (Roma, sabato 9 marzo), vorrei spiegarvi i motivi per i quali non c’ero, i motivi per i quali avrei voluto e potuto esserci, e per i quali alla fine sono stata contenta di non esserci stata”. Vi consiglio veramente di leggerlo. Cliccate, è un ordine.
Claudio Sabelli Fioretti
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