da Chiara Bonfatti
Non sono assolutamente d’accordo su questo ipercriticismo ad ogni costo, su questo non voler mai vedere un segnale positivo neanche quando ci sono cinquecentomila persone che applaudono di cuore un Fassino finalmente emozionato, che non vogliono vedere D’Alema come unico capro espiatorio e lo applaudono quando è inquadrato sul maxischermo.Il messaggio di Moretti io l’ho inteso non come critichiamo tutto altrimenti non siamo alla moda, ma come diamoci una mossa, altrimenti perdiamo anche quel poco che ci resta. E tu con il tuo ateggiamento contribuisci alle solite divisioni. Di Pietro non ha parlato perchè non è ancora chiara la sua posizione nei confronti dell’Ulivo e ieri rischiava di essere molto fischiato se avesse detto che l’Ulivo sta rinsecchendo di fronte ai cinquecentomila che credevano nella sua primavera.Tu, caro Claudio c’eri ieri, o avevi paura di essere fuori moda, mentre fa tanto moda dire che si va a Porto Alegre, ostendando partenza e arrivo? O fai anche tu parte di quelli come Bertinotti che se non c’è possibilità di stare sulle barricate di plastica della sua sala- giochi non si divertono più e dicono “arimo”? Ciao, non invecchiare troppo cronicamente e quindi felicemente disilluso. Prima o poi troverai occasioni di disillusione anche in Porto Alegre, quando anche quel movimento non sarà più, anche se pur così pacificamente, barricadero.
Ma di quali barricate parli? Io ho detto solo che secondo me l’unità la si fa tutti assieme. Mi sembrava anzi di dire una banalità. (csf)
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