da Walter Lanaro
Il 23 maggio 1992 moriva per mano mafiosa un giudice che di nome faceva Falcone. Oggi quel giudice è stato “ri-ucciso”, ma questa volta per mano dello Stato! Alcuni mafiosi coinvolti nel suo assassinio, sono stati liberati a causa del loro “pentimento”. La legge è legge ed allora ecco che alcuni pericolosi killers di mafia vengono lasciati liberi di delinquere nuovamente, senza alcuna remora morale e civile nei confronti di chi, per mano loro, divenne vittima di una violenza efferata! La mafia avanza, ma nessuno la ferma, nessuno ha il coraggio di farlo. Chi ha cercato di opporsi l’abbiamo trovato “lungo”, in qualche strada d’Italia con due colpi nel cuore. I pentiti servono, la mafia senza essi non si sconfigge. Ma serve anche una regola chiara e semplice che dica che chi si pente non può permettersi di essere “liberato” in anticipo. La mafia vive sulla debolezza dello Stato, e lo Stato(che spesso è la mafia stessa!) vive sul menefreghismo del popolo verso il problema. Ed intanto chi pianse Falcone è ancora in lutto!
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