da Walter Lanaro
Cari lettori, tra circa 20 minuti partirò per Milano, mi trasferisco per lavoro. Sono contento per le prospettive che avrò, ma sono arrabbiato per il fatto di dovermi trasferire. Non muore nessuno se un “ragazzo” di 30 anni se ne va dalla sua città, ma certo si pone e mi pongo una tremenda ed angosciante domanda: Perchè? Non potevo avere anche nella mia città una “possibilità”?
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