da Gianni Da Vià
Caro Claudio,come pensi si potrà comporre il contrasto fra l’insostenibile leggerezza dell’etica della giustizia e solidarietà evocate a Milano e Roma e la pesantezza di dover materialmente arruolare iscritti e voti ,per i quali sono di nuovo pronti vecchi esattori che hanno diligentemente letto formulette e discorsi ,da te poco digeriti. Dì qualcosa di futuristico.Ciao.
Io mi sto entusiasmando al fatto che la gente si possa di nuovo ritrovare in piazza. Mi entusiasma la convinzione che tra me e un militante verde, un militante dipietrista, un militante ulivista, un militante rifondarolo non c’è la differenza che passa invece tra i vertici. E quando i vertici se ne accorgeranno smetteranno di fare gli stronzi. Tra le elezioni in cui la sinistra ha vinto e quelle in cui la sinistra ha perso, bizantinismi a parte, non c’era di diverso che le alleanze. I numeri erano gli stessi. Oggi è più quello che ci unisce di quello che ci divide. Per questo mi incazzo se non fanno parlare Di Pietro e se Bertinotti diserta. Da questo momento in poi bisogna essere sempre insieme. E le prossime elezioni regionali saranno un test importante. Un test per stabilire quanta voglia abbiamo di vincere e di mandare a casa Berlusconi. (csf)
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