da Filippo Facci
Che volete che vi dica, io ho visto un altro film. Ho visto un Benigni sottotono, meno sciolto del solito, meno ‘felice”, non so come dire: qualche battuta strepitosa ma perlopiò riciciclatore di pur bellissimi repertori (suoi) e comunque ridotto a inseguire Giuliano Ferrara in sostanza dandogli del ciccione: capirai. Benigni con repertorio buonista- francescano veltroniano che inveisce contro Ferrara, ripeto, dandogli non altro che del ciccione, davanti a non so quanti milioni di spettatori: questo per causa di un discolaccio da 5000 copie (Il Foglio) che intanto se ne stava a Scansano a magnare, e ha fottuto tutti magari gustandosi anche qualche buona battuta di Benigni. Dico una sola cosa in aggiunta: il discolaccio da 5000 copie si è comportato bene fino all’atto finale (bene lo dico io che ho diretto Cuore ma non so se lo dicono in molti altri). Poi l’immagine di Ferrara che mangia a Scansano ridendo del casino che ha fatto non è il massimo. Sembra un bambino che ha fatto uno scherzo telefonico e non sa come concluderlo. (csf)
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