Increduli, pazienti, critici, timidi, con il cuore che scoppiava di gioia nel guardarci intorno, ma niente affatto isterici. Con lucida analisi abbiamo approvato, condiviso, criticato, interrotto gli interventi degli oratori, scoprendo con stupore di pensare all’unisono, meravigliati di leggere sul viso del vicino sconosciuto le nostre stesse espressioni, non esito a dire un certo languore, nello scoprire quello che da un pò pensavamo: che ci siamo, siamo in tanti: stiano tranquilli i pensatori della destra, la prossima volta ci saremo ancora, usciremo di casa, riprenderemo l’autostrada, cercheremo faticosamente un parcheggio, e ci parleremo, ci scambieremo le proposte che abbiamo in mente e che non sappiamo a chi esporre, sicuramente qualcuno ne farà buon uso. L’isteria si sta manifestando in altri ambienti,come hai sottolineato tu
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