QUINTO GIORNO: MACONDO
Oggi era la giornata in cui don Giuseppe Stoppiglia, ideatore e creatore di Macondo, l´associazione di Bassano del Grappa con la quale io sono venuto qui a Porto Alegre, aveva il suo workshop, o come dicono qua, la sua oficina. E´ andato tutto bene. C´era un centinaio di persone e don Giuseppe ha spiegato le finalitá e l´attivitá di Macondo, “associazione per l´incontro e la comunicazione fra i popoli”. In pochissime parole: aiutare non vuol dire dare quello di cui si crede che la gente abbia bisogno ma guardare e chiedere. Solo dopo, dare quello che la gente chiede. Nessun progetto di aiuto, ma aiutare i progetti giá esistenti in loco. Da una parte c´é la globalizzazione della caritá, dall´altra l´integrazione per lo sviluppo. Oggi era anche il penultimo giorno del Forum Social Mundial. Smetteró di camminare tutto il giorno fra gli edifici della stupenda e modernissima universitá di Porto Alegre. Smetteró di fare il buffone con i miei collegamenti per Caterpillar (sapete vero che ho fondato La Oitu, la Rede No Globo?) Dopo Porto Alegre faró un giro a Rio e poi torneró in Italia in tempo per godermi gli ultimi echi delle polemiche sulle dichiarazioni di Nanni Moretti. Ogni tanto penso: che bello sarebbe se in Italia il piú grande partito della sinistra fosse guidato ed ispirato da gente come Moretti o Michele Serra. D´accordo, ci sarebbe il rischio di mandare tutto allo sfascio. Ma allo stato attuale questo rischio non c´é? Quello che manca oggi sono fantasia e creativitá. É tutto triste. Manca quell´entusiasmo che qui a Porto Alegre si respira alla grande nonostante stiamo parlando dei movimenti e dei popoli piú sfigati della terra. É cosí difficile fare una iniezione di ottimismo, di voglia di vivere a quello che rimane del glorioso partito della sinistra?A proposito di ottimismo. Oggi ha parlato Rigoberta Menchu. I suoi famigliari sono stati torturati, bruciati, sterminati, mangiati dai cani e lei gira il mondo per sostenere le lotte dei campesinos. Sembra l´immagine della serenitá e della speranza nel futuro.
Claudio Sabelli Fioretti
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